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Il 24 ottobre 2017, per iniziativa dell’Osservatorio Nazionale Miele, è stata firmata a Roma, presso il Palazzo dell’Agricoltura, l’Intesa Nazionale per l’applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia delle api nei settori sementiero e ortofrutticolo.

All’epoca i firmatari dell’intesa sono stati:

– la Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana (Confagricoltura);
– la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA);
– l’Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentari (ACI);
– l’Associazione Italiana Sementi (ASSOSEMENTI);
– l’Associazione Sementieri Mediterranei (AS.SE.ME.);
– la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (CAI);
– il Consorzio delle Organizzazioni di Agricoltori Moltiplicatori di Sementi (COAMS);
– la Federazione nazionale commercianti prodotti per l’agricoltura (COMPAG);
– la Federazione Apicoltori Italiani (FAI);
– l’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (UNAAPI).
Più recentemente, esattamente il 14 settembre 2018, hanno sottoscritto l’intesa:
– la Confederazione Produttori Agricoli (COPAGRI);
– la Società Scientifica Veterinaria per l’Apicoltura (SVETAP);

 

CONSULTA IL DOCUMENTO DI INTESA NAZIONALE PER LE BUONE PRATICHE AGRICOLE

 

Un po’ di storia

Tutto ha avuto inizio il 16 settembre 2016, quando l’Osservatorio Nazionale Miele, in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (oggi Mi.P.A.A.F.T.) e la Regione Emilia-Romagna, organizzò un seminario per l’esame delle criticità riscontrate dall’apicoltura a causa delle attività agricole.
Il seminario era finalizzato in particolare a realizzare un focus sul settore sementiero, con l’obiettivo di arrivare ad una intesa per la salvaguardia delle api e la garanzia di impollinazione nel territorio emiliano-romagnolo. L’incontro si dimostrò un fertile terreno di confronto fra le organizzazioni apistiche e quelle della componente agricola e industriale del settore sementiero.
Successivamente, la Regione Emilia-Romagna completò l’impegnativo lavoro attraverso la convocazione di un apposito tavolo tecnico, coordinato dal Servizio fitosanitario regionale. Grazie a questo lavoro il 2 febbraio 2017 venne firmata, a livello regionale, un’intesa fra apicoltori, agricoltori moltiplicatori di sementi, industria sementiera e contoterzisti che ha mutato positivamente il clima nei rapporti fra agricoltura e apicoltura in quella regione.
Fin dal momento della firma dell’intesa regionale si è avvertita l’esigenza di proseguire il percorso intrapreso per arrivare a firmare una intesa di carattere nazionale. E’ così che nel corso di un secondo seminario, organizzato sempre dall’Osservatorio Nazionale Miele, il 15 settembre 2017 sono state gettate le basi per un’Intesa nazionale, sottoscritta poi il 24 ottobre 2017. Infine, il 14 settembre 2018, in occasione di un terzo seminario organizzato dall’Osservatorio Nazionale Miele dal titolo “Buone pratiche agricole e salvaguardia delle api, primi risultati dalle intese e prospettive future” hanno aderito all’Intesa due nuove organizzazioni: COPAGRI e SVETAP.

Gli obiettivi e gli impegni che sono stati presi con l’intesa nazionale sono di estrema importanza, in quanto le parti si sono impegnate a:

  1. promuovere il protocollo di intesa e sensibilizzare i propri associati affinché non trattino le piante sementiere ed ortofrutticole in fioritura con insetticidi e altre sostanze tossiche nei confronti delle api;
  2. predisporre un elenco di prodotti fitosanitari consigliati per la corretta difesa delle coltivazioni sementiere ed ortofrutticole in prefioritura, con particolare riguardo ai trattamenti effettuati con prodotti sistemici o molto persistenti;
  3. definire, condividere e promuovere l’applicazione delle migliori pratiche agricole in grado di tutelare l’attività apistica, sementiera ed ortofrutticola, al fine di promuovere una produzione agricola sostenibile che salvaguardi la biodiversità;
  4. attivare uno scambio coordinato e continuativo di informazioni fra le Parti e fra i rispettivi associati che consentano di ridurre le situazioni di criticità che in passato hanno coinvolto i settori interessati;
  5. istituire un tavolo tecnico permanente con l’incarico di monitorare le produzioni in questione, individuando le problematiche di interesse quali, ad esempio, la disponibilità di prodotti fitosanitari idonei ed autorizzati per la corretta difesa delle coltivazioni sementiere ed ortofrutticole e la massima salvaguardia del patrimonio apistico, nonché individuare le eventuali soluzioni per superare le criticità riscontrate sollecitandone l’attivazione. Le Parti auspicano che a detto tavolo, oltre ai rappresentanti dei firmatari, partecipino le Istituzioni pubbliche coinvolte, in particolare il Servizio Fitosanitario Nazionale, per il necessario supporto e l’opportuna azione di coordinamento tecnico;
  6. promuovere la realizzazione di strumenti informativi e momenti formativi coinvolgendo tutte le componenti istituzionali e produttive interessate al fine di accrescere la conoscenza delle tecniche produttive e delle normative in vigore, nonché la consapevolezza della loro corretta attuazione ed applicazione.

Non c’è dubbio che si tratti di un evento “storico”, in quanto per la prima volta si sono sedute attorno allo stesso tavolo categorie (agricoltori, sementieri, frutticoltori, contoterzisti, commercianti di fitofarmaci, veterinari e apicoltori) che pur appartenendo quasi tutti al comparto agricolo, finora si sono spesso considerate come “controparti”. Mettendosi a confronto si sono rese conto che gli interessi e gli obiettivi sono comuni e non divergenti. Rispettare le api non significa solo non arrecare danni al settore apistico, ma significa salvaguardare la loro azione pronuba, sia nei confronti delle piante agrarie (sementiere e ortofrutticole in primis), incrementando le produzioni quantitativamente e qualitativamente, sia nei confronti delle piante spontanee, così importanti per la biodiversità, la difesa del suolo e più in generale dell’ambiente in cui viviamo.
Il raggiungimento dell’intesa ha costituito un importante risultato politico per i firmatari, il Ministero e le Regioni, un risultato che si proietta oltre il settore di riferimento (agricoltura- apicoltura) per riguardare l’interesse generale all’ambiente. Per la prima volta sono rappresentate tutte le più importanti associazioni nazionali degli apicoltori e quasi tutte quelle degli agricoltori, anche se non può passare inosservata l’assenza della Coldiretti, nonostante che gran parte dei loro associati siano rappresentati nell’intesa in quanto associati all’ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentari), al COAMS (Consorzio delle Organizzazioni di Agricoltori Moltiplicatori di Sementi) e alle associazioni apistiche.

 

Il primo passo dell’Intesa è stato quello di “istituire un tavolo tecnico permanente“, che si riunisce presso il Ministero, sotto l’egida del Servizio Fitosanitario Nazionale.
In considerazione che uno degli impegni presi con l’intesa era “definire, condividere e promuovere l’applicazione delle migliori pratiche agricole in grado di tutelare l’attività apistica, sementiera ed ortofrutticola, al fine di promuovere una produzione agricola sostenibile che salvaguardi la biodiversità“, il tavolo si è messo al lavoro ed ha predisposto le LINEE GUIDA per la salvaguardia degli impollinatori, nella convinzione che questo sia un passo importante, sia per il mondo agricolo sia per quello apistico, i quali finora si erano mossi più come controparti, che come attori di un’unica missione: produrre prodotti agricoli in un ambiente sostenibile.
Il documento spiega con pochi e concisi passaggi perché le api sono importanti, cosa non fare per salvaguardarle, unitamente agli altri insetti pronubi, cosa fare per rendere l’ambiente più ospitale per gli insetti pronubi, cosa dicono le norme a proposito della salvaguardia delle api e degli insetti impollinatori, cosa fare per rendere maggiormente efficace l’impollinazione delle piante di interesse agrario con le api. Le linee guida si aprono con queste parole d’ordine:

Le api sono fondamentali in agricoltura e costituiscono un importante indicatore di qualità dell’ambiente. È dovere di tutti proteggerle, evitando pratiche che possano pregiudicarne la sopravvivenza.

Il testo integrale delle Linee Guida per la salvaguardia degli impollinatori è consultabile a questo link.

Parallelamente, sono stati organizzati numerosi incontri sugli scopi dell’intesa, che hanno coinvolto in particolare i tecnici agricoli, al fine di divulgare le buone pratiche agricole per la salvaguardia degli impollinatori.

L’intesa, attraverso i lavori del tavolo tecnico, sta dando i suoi primi frutti, ma speriamo di essere solo all’inizio.

 

Alberto Contessi
(Presidente Osservatorio Nazionale Miele)