Anche quest’anno grande partecipazione al Concorso Fotografico “Ape, Mieli. Biodiversità con gusto”, che ha raggiunto nel 2019 la quarta edizione.
Venerdì 13 Settembre è stata inaugurata una mostra con le migliori foto, rimasta visitabile durante tutto il fine settimana delle manifestazioni apistiche di Castel San Pietro Terme, e contestualmente si è svolta la premiazione dei vincitori del concorso. Guarda le foto della premiazione e della mostra fotografica!
Di seguito ecco le foto che sono state selezionate dalla giuria quali vincitrici del contest; il tema di quest’anno ricordiamo era “Ape e apicoltori: il tempo contro”.
(clicca nelle foto per vedere l’immagine ingrandita)
|
Primo Classificato – Alessandra Decio
L’acqua, indispensabile per le api. Se manca, come durante gli ultimi inverni, le piante vanno in sofferenza e non riescono a produrre sufficiente nettare. Se è troppa, è causa di molti danni, anche ai fiori, che cadono o marciscono sulla pianta, come è successo quest’anno. Grazie all’acqua, le api riescono a termoregolare l’alveare d’estate, cercando di mantenere una temperatura costante di 35 gradi per il corretto sviluppo e sfarfallamento della covata.
|
|
Secondo Classificato – Romualdo Montevero
La sciamatura, se non ben gestita, può portare ingenti perdite all’apicoltore: le api che sciamano, anche se recuperate, molto spesso non producono sufficienti quantità di miele. Quest’anno le sciamature sono state eccezionali, tutto ciò a discapito delle produzioni, già compromesse a causa del maltempo.
Molto bella l’inquadratura da sotto, inusuale.
|
|
Terzo Classificato – Germano Benizzi
L’acaro Varroa destructor è una vera e propria piaga per l’apicoltura mondiale. In questi ultimi anni dove il cambiamento climatico fa pesantemente sentire la propria influenza, api con evidenti segni di varroasi hanno breve vita. Questa in foto è una pupa di fuco (ape maschio) che molto probabilmente era in una cella infestata da varroe (se ne possono vedere altre in basso a sinistra), che durante lo sviluppo della larva ne succhiano l’emolinfa (il sangue) facendo nascere api malate. Un’alta percentuale di api malate nella colonia può portare al collasso. Dal punto di vista tecnico, la foto è ben centrata, gli occhi viola del fuco sono in contrasto con la prevalenza del colore della cera e del corpo non ancora formato della pupa. |
|
Quarto Classificato – Alice Prandi
Il gelo non è temuto dalle api che, se ben invernate e con sufficienti scorte di cibo, riescono a passare senza problemi l’inverno. Quello che tutti gli apicoltori temono è il ritorno del freddo, soprattutto in primavera, ciò che puntualmente accade, specialmente al nord, ormai da alcuni anni a questa parte.
Le famiglie allargano le covate e il ritorno di freddo significa l’abbandono – e la morte – delle api che stanno per nascere. Questo significa una importante perdita di popolazione di giovani api nascenti, con conseguente disequilibrio nella famiglia. Bello il giallo acceso delle arnie in contrasto con il grigio del cielo.
|
|
Quinto Classificato – Loredana Perotto
Quest’anno maggio è stato all’insegna del maltempo. Ciò ha segnato irreparabilmente la raccolta del miele di acacia al nord, ma non solo, e il dover spesso lavorare in condizioni proibitive di maltempo, specialmente durante il periodo della sciamatura. Molti apicoltori si sono ingegnati a lavorare sotto la pioggia con ombrelli e ombrelloni adattati. Questa foto ben testimonia la tenacia della categoria. |