DICEMBRE 2009

Mercato
L’andamento del mercato del miele rimane sostanzialmente immutato rispetto al mese precedente, sia per quanto riguarda il numero delle transazioni che per il livello delle quotazioni. E’ sempre notevole la domanda di miele con particolare riferimento ad acacia e castagno, mentre è in atto un lieve decremento dei prezzi della melata dovuto ad un irrigidimento della domanda, in particolare di quella estera. Gli altri tipi di miele mantengono sostanzialmente le stesse quotazioni del mese scorso.

Altre informazioni
Per quanto riguarda la salute delle api si registrano diverse segnalazioni dalle regioni del Nord e da alcune regioni del Centro-Sud di perdite di famiglie a causa della varroa. Gli allevamenti più penalizzati sono quelli biologici, ma i danni non mancano nemmeno tra quelli convenzionali. In generale comunque le api sono in buone condizioni, anche se per averne conferma definitiva bisognerà aspettare il rialzo delle temperature.


NOVEMBRE 2009

Mercato
Il mercato all’ingrosso non presenta significativi scostamenti rispetto al mese precedente. Le transazioni di castagno in particolar modo hanno un’ampia rilevanza, con una domanda sostenuta a fronte di una scarsa produzione. Il prezzo varia tra i 3,80 Euro/Kg e i 4,40 Euro/Kg. La forbice larga è dovuta al fatto che, data la mancanza del prodotto, non si riesce a uniformare il mercato e ogni produttore decide in maniera indipendente il prezzo, spesso riuscendo a spuntare anche quotazioni molto elevate. Le transazioni di acacia invece sembrano in diminuzione. Data la buona produzione e malgrado la forte richiesta il mercato rimane in attesa di prezzi più alti, prezzi che ora sono stimati in una forbice che è tra i 4,00 Euro/Kg e i 4,50 Euro/Kg.
Il millefiori viene scambiato attorno ai 3.00-3.30 Euro/Kg, mentre si assiste ad una contrazione evidente della domanda di melata. Questo ha dirette conseguenze sul prezzo che risulta sensibilmente in flessione attestandosi appena sotto i 3 Euro/Kg.
Molto attivo è invece il mercato al dettaglio, principalmente per una buona produzione da parte dei piccoli produttori e da una maggiore richiesta di qualità da parte del consumatore.
Si segnala, rispetto agli ultimi anni, una aumentata richiesta di propoli grezza.

Altre informazioni
La condizione delle famiglie per l’invernamento appare generalmente buona in tutta Italia, con famiglie abbastanza popolose e in buone condizione. La situazione sanitaria delle famiglie è discreta, anche se i consumi di miele negli alveari sono stati alti per via delle temperature superiori alla norma stagionale. Si segnalano casi di nosema e varroa abbondante, ma le famiglie trattate in modo adeguato e ben nutrite sono comunque generalmente belle.


 OTTOBRE 2009

Produzione
La produzione di miele è terminata, con rendite medie per i due restanti raccolti autunnali. In Calabria l’eucalipto autunnale, dopo un ottimo inizio, ha dato rese medie, che hanno però consentito di rimediare allo scarso raccolto estivo. Il raccolto del miele di corbezzolo è stato scarso in Toscana e sufficiente in Sardegna.

Mercato
Dopo il dinamismo del mese di settembre, il mercato sembra avere un andamento altalenante. Si constatano infatti, a seconda dei tipi di miele, situazioni estremamente differenti. Da segnalare in generale una leggera riduzione dei prezzi, e la riduzione della forbice tra prezzi minimi e massimi che nei mesi scorsi aveva caratterizzato il mercato. Il miele di acacia e il miele di castagno sono i più richiesti dal mercato, e sembra che per entrambe le produzioni le scorte comincino ad esaurirsi, in particolar modo per il castagno, la cui produzione annuale è stata scarsa. Per questi motivi, per entrambi i mieli si ipotizzano possibili aumenti dei prezzi. L’acacia è venduto tra i 4,20 e i 4,50 Euro/Kg, mentre il castagno a 3,50-3,80 Euro/kg. Il millefiori si attesta sui 3,00-3,20 Euro/Kg, l’agrumi sui 3,20-3,40 Euro/Kg, l’eucalipto sui 3,20-3,40 Euro/Kg, la melata sui 3,10-3,30 Euro/Kg. Segnalazioni anche per il poco miele di girasole presente sul mercato al costo di 3,40-3,70 Euro/Kg, e per il tiglio, quotato tra i 3,50 e i 3,90 Euro/Kg. Quasi terminati gli scambi di piccole partite tra apicoltori, e si presume che questi cesseranno entro Natale, quando la stagione dei mercati volgerà al termine.

Stato di salute delle api
La situazione sanitaria è da considerarsi in linea di massima buona, anche se numerose sono le segnalazioni, a macchia di leopardo, di casi di varroa, dovuti principalmente al ritardo con cui sono stati effettuati i trattamenti estivi. Le api hanno consumato molto ed è stato necessario quindi apportare una nutrizione superiore alla norma. Gli sciami di nuova costituzione stentano a decollare, e frequenti sono i fenomeni di saccheggio. Situazioni di difficoltà e spopolamenti si segnalano in Romagna e in alcune zone tra l’Emilia e la Toscana, con blocchi di covata tutt’ora in corso.
Dove la varroa non ha colpito lo stato delle famiglie è in generale buono, grazie ad un autunno favorevole che ha consentito alle api di ripristinare le scorte di miele per l’inverno. Segnalata in Toscana alcuni casi di peste americana, in numero leggermente superiore alla norma.


SETTEMBRE 2009

Produzione
La produzione di miele è ormai terminata. Restano da completare le sole produzioni autunnali dell’eucalipto in Calabria e del corbezzolo in Sardegna e dell’edera negli areali vocati del centro Italia. In particolar modo va segnalata la produzione dell’eucalipto, che ancora in fase di pieno raccolto, ha già raggiunto buone produzioni/alveare (con picchi nelle migliori zone del crotonese attorno ai 35-40 kg/alveare).
Si segnala inoltre la raccolta di altro miele, in prevalenza millefiori, in varie aree d’Italia, con una media per alveare di circa 7 – 8 kg , soprattutto nelle aree della Basilicata e della Calabria.

Mercato
Dopo la borsa del miele di Castel San Pietro Terme, il mercato del miele si è ravvivato e al momento si presenta abbastanza dinamico, con segnalazione di diverse transazioni a prezzi che sono sostanzialmente in linea con le previsioni di agosto. Si segnala inoltre l’attesa delle grandi aziende di trasformazione commercializzazione che, in attesa di una eventuale discesa dei prezzi, aspettano di conoscere gli sviluppi di mercato e la reale entità della produzione nazionale prima di acquistare e fare scorta.
In merito alle transazioni effettuate, il miele di acacia viene scambiato con prezzi che vanno dai € 4,00 ai € 4,40 e picchi fino ai € 4,80 al kg. Numerose anche le transazioni del miele di agrumi, con prezzi che si aggirano attorno ai € 3,40-3,70 al kg.
Va segnalata inoltre una forte richiesta dei mieli di eucalipto e castagno, la cui produzione è risultata particolarmente scarsa, con prezzi che variano dai € 3,50 ai 3,70 al kg, e picchi di € 3,90 per le partite di qualità migliore.
Per il miele di millefiori i prezzi registrati sono attorno ai € 3,00 – € 3,30, a seconda del colore e della qualità.
Il prezzo della melata si va attestando sui € 2,90 – 3,20 al kg, anche se le transazioni scontano ancora l’attesa per la produzione spagnola e turca.
Da registrare che alcuni mieli come il girasole, di difficile reperibilità, spuntano prezzi alti, anche attorno ai 4 Euro/kg.
Resta alta la richiesta di famiglie di api, nonostante la stagione inoltrata, con prezzi stabili (100 Euro).

Stato di salute delle api
Le condizioni sanitarie appaiano buone, assai migliori rispetto all’autunno 2008. Solo in alcune aree, a macchia di leopardo, si registrano  forti infestazioni
di varroa, con le api sofferenti, alveari vuoti di scorte e con poca covata.
Anche queste situazioni però, finita la stretta del caldo, stanno lentamente ritornando alla normalità.


AGOSTO 2009

Mercato
Permane anche nel mese di agosto la situazione di stallo relativa alle grosse transazioni commerciali di rilievo, quasi del tutto assenti, poiché i prezzi sono saliti a quotazioni elevate su tutti i tipi di miele. La produzione estiva, a causa dell’andamento climatico caratterizzato da buona umidità e caldo, è stata nel complesso positiva, ma non ha rispettato le attese, dopo una buona produzione primaverile. Si registra un notevole interesse nei confronti del prodotto, ma rimane una situazione di incertezza che provoca una stasi degli scambi.
Vi sono segnalazioni di scambi ridotti tra produttori per partite piccole, 1-10q, con quotazioni in rialzo, soprattutto per quanto riguarda l’acacia e il castagno. Per l’acacia si registrano piccole transazioni con quotazioni che arrivano anche a 5 Euro/kg nell’area Piemonte-Lombardia e tra i 4 e i 4,5 € in Toscana. Nelle stesse aree, il castagno, prodotto in poca quantità e quindi più difficile da reperire sul mercato, viene scambiato con prezzi tra i 3,5 e i 4,1 Euro. Il millefiori si attesta tra i 2,80 e i 3,20€ mentre, per quanto riguarda gli agrumi, i pochi scambi registrati nel sud Italia si attestano tra i 3 e i 3,30€. Previsioni sull’andamento futuro del mercato non sono al momento possibili ma è probabile che nel mese di settembre, anche con lo svolgimento della Borsa di Castel San Pietro Terme, si avviino le prime significative contrattazioni. Rimane assai vivace sia la domanda che il mercato delle api regine.

Produzione
L’alta temperatura e la siccità in alcuni territori hanno reso difficoltosa la produzione estiva, dopo il buon avvio della produzione tardo primaverile per quanto riguarda l’acacia e i millefiori.
A farne le spese, oltre al castagno, sono stati soprattutto i mieli di eucalipto, di tiglio, i mieli di montagna e i millefiori estivi, eccetto per le aree della Pianura Padana e della Maremma Toscana.

Eucalipto
L’annata, che si prospettava accettabile all’inizio della produzione, si è rivelata peggiore del previsto, con difficoltà di raccolto per le alte temperature e la siccità. Medie attorno ai 10/15 kg nel centro Italia, in Sicilia e Sardegna, con minimi inferiori ai 10kg in alcune aree, soprattutto della Sardegna. Sia in Sardegna che in Calabria segnalati importanti spopolamenti che potrebbero essere conseguenti all’utilizzo di insetticidi sulle colture circostanti. Sembra infatti sempre più significativo l’impatto negativo dei trattamenti su alcune orticole di rilievo nelle zone circostanti alle aree di produzione dell’eucalipto.
Tiglio
Annata scarsa per questo miele, con produzioni al di sotto della media, soprattutto al Nord. Produzione scarsissima in montagna. Nelle zone migliori, a macchia di leopardo, le medie raggiungono gli 8-10 kg/alveare.
Castagno
Si conferma l’annata estremamente negativa per questo miele: le produzioni sono inferiori alla media sia in termini qualitativi che quantitativi. Gli apicoltori che hanno ottenuto i raccolti migliori hanno raggiunto produzioni di 10/15 kg/alveare. La mancanza di questa tipologia di prodotto determina un notevole interesse da parte degli acquirenti.
Erba medica
Dopo l’inizio di stagione un po’ stentato, c’è stato un buon raccolto per questo miele, soprattutto in Lombardia, in Piemonte e in Emilia-Romagna, dove le medie sono state di 15-25 kg/alveare.
Melata di metcalfa
La sospensione dei concianti neonicotinoidi coincide, nelle stesse aree, con la riapparizione sia di notevoli popolazioni della cicalina, sia con produzioni significative di questo miele anche nelle aree di pianura dove oramai non si produceva più da anni. Nella pianura friulana e veneta il raccolto di melata ha quindi cominciato a riapparire, dando luogo anche a qualche produzione da melario come nel caso della bassa veronese, con medie fino ai 15/20 Kg. Annata quindi buona per la melata, una delle migliori degli ultimi anni, favorita anche dalle condizioni climatiche nelle zone del Nord dove ancora si produceva negli ultimi anni, con medie di 15/20 kg e punte massime fino a 30 Kg e oltre in importanti areali del Piemonte, nella zona dell’astigiano, e in Lombardia, con 20-25kg/alveare. Scarsa la produzione nel Sud Italia.
Millefiori alta montagna
A causa del tempo non favorevole, sono state scarse o addirittura nulle le produzioni di millefiori in montagna.
Millefiori estivi
Le produzioni di millefiori estive sono state variabili in tutta Italia. Si segnalano buone produzioni, con medie che si aggirano attorno ai 20/25 kg, e picchi di 25-30 kg/alveare in Emilia, e in alcune aree del Sud e della Sicilia.

Stato di salute delle api
L’infestazione di varroa si sta dimostrando generalmente assai contenuta, con livelli come non si verificava da anni. Segnalati, per contro, danni in Sicilia e in alcuni altri areali meridionali, dove l’efficacia dei trattamenti in uso in loco sta dimostrando un calo notevole di efficacia con coseguenti spopolamenti, blocchi di covata e perdite di alveari. Nell’isola quindi si attende con preoccupazione l’attenuazione del caldo che ha imperversato nel mese di agosto per cercare di accompagnare la ripartenza delle colonie.


LUGLIO 2009

Mercato
Il mercato è ancora incerto, perché i prezzi sono tendenzialmente alti e gli acquirenti si limitano a contrattare partite di modesta entità.
E’ infatti molto attivo il mercato tra produttori per partite piccole a prezzi ancora alti, soprattutto per quanto riguarda l’acacia, ancora con prezzi massimi che arrivano 4,5 Euro/kg. Il millefiori viene scambiato attorno ai 3 Euro/kg, mentre il castagno, con una produzione non molto buona, si attesta su prezzi attorno ai 3,5 Euro/kg.

Abbastanza attivo il mercato delle regine, con prezzi di circa 10 Euro, soprattutto nelle aree del sud, come la Calabria, dove le famiglie sono state decimate nel corso della stagione. Molte richieste anche da Friuli e Piemonte.

Produzione
La produzione estiva sta confermando un’annata sostanzialmente positiva, dopo la pessima produzione 2008 dovuta allo spopolamento del patrimonio apistico italiano. Con buona approssimazione, si può stimare un recupero della produzione significativo, che torna ad avvicinarsi alle medie degli anni precedenti al 2008, soprattutto grazie alla buona salute in cui versano le famiglie di api, esclusi i casi di moria, soprattutto al sud. La produzione sarebbe stata ancora migliore, se il maltempo di maggio-giugno non avesse limitato il raccolto per alcuni mieli o in talune aree.

Castagno
Annata non molto favorevole per questo miele: le produzioni sono inferiori alla media e la contemporanea fioritura di altre piante non ha consentito una raccolta di miele in purezza, che spesso si presenta chiaro e più dolce della norma.
Il raccolto è stato bloccato sin all’inizio della fioritura in quasi tutte le aree, a parte qualche zona circoscritta dove l’umidità è stata migliore. I raccolti migliori sono stati in alcune aree dell’Appennino, soprattutto emiliano. Si registrano nelle aree migliori medie di 10/15 kg/alveare e nelle zone peggiori medie di 8-10 kg/alveare.
Erba medica
Inizio di stagione un po’ stentato per questo miele, la cui produzione è stata in ripresa soprattutto tra fine giugno e luglio, con un raccolto che ha le produzioni maggiori nelle zone irrigue e più umide. In Emilia-Romagna le medie sono state di 15-25 kg/alveare. Buone anche in Veneto (20-25 kg/alveare). Medie più basse in Lombardia (15 kg/alveare) e in Piemonte.
Girasole
Buona produzione per questo miele Le medie produttive vanno dai 15-20 kg/alveare in Toscana, ai 20/25 kg/alverare in Emilia-Romagna. Buona anche la situazione nelle Marche (20 kg/alveare), e in generale nel centro Italia.
Melata di metcalfa
Annata che sembra ottima, come da tanti anni non se ne vedevano per questo miele, favorito dalle condizioni climatiche, con picchi in Piemonte anche di 20-25kg/alveare. La produzione è comunque tuttora in corso.
Millefiori alta montagna
Scarse le produzioni di millefiori in montagna, con medie di 10/15 kg/alveare nel Cuneese, 20 kg/alveare nelle montagne del Nord-Est e 10 kg/alveare a Biella e Novara.
Millefiori estivi
Inizio d’estate medio (giugno), con raccolti che sono migliorati in luglio a causa dei cambiamenti climatici. Le medie vanno dai 25-30 kg/alveare in Emilia ai 20-25 kg/alveare in Lombardia e Toscana.
Eucalipto
Anche se la stagione non è terminata, si prospetta un’annata media per il miele di eucalipto, con difficoltà di raccolto soprattutto all’inizio della stagione per il maltempo. Medie attorno ai 15kg nel centro Italia, accettabili le produzioni in Sicilia e in Sardegna, con medie in quest’ultima di circa 25/30 kg/alveare.
Tiglio
Annata scarsa per questo miele, con medie produttive al di sotto della media, soprattutto in aree come il Piemonte, Lombardia e Friuli, dove il tiglio è fiorito contemporaneamente al castagno, fatto per cui non si è riusciti a produrre in purezza nessuno dei due mieli.


GIUGNO 2009

Mercato
Il mercato è caratterizzato da un numero molto limitato di scambi, soprattutto per quanto riguarda il miele di acacia, di agrumi e millefiori. Le transazioni riguardano partite di dimensioni ridotte, generalmente operate da piccoli commercianti o apicoltori.
I prezzi registrano una leggera flessione, anche se contenuta, in tutta Italia.

Andamento produttivo

Acacia
Si conferma la buona produzione già segnalata il mese precedente, sia in termini qualitativi che quantitativi, anche grazie all’ottimo stato di salute delle famiglie in condizioni produttive (anche se il numero delle stesse inferiore a quello del 2008).
La quantità complessivamente prodotta resta tuttora da stimare, tuttavia si possono fare alcune considerazioni:
1) si è prodotta acacia di buona qualità anche oltre le aree tradizionalmente vocate, investendo il centro Italia ed anche alcune zone del sud con produzioni che nel nord ovest arrivano anche a 40kg/alveare,
2) Le produzioni unitarie sono buone in molti areali, con punte di 30-40 kg in alcune zone del nord ovest, 20-25 kg al centro e buone produzioni anche in Calabria.
Agrumi
Come già segnalato il mese precedente, la produzione ha recuperato rispetto l’inizio, grazie alla persistenza delle fioriture che ha consentito di recuperare l’iniziale difficoltà.
Dopo la perdita consistente e ripetuta di api bottinatrici in concomitanza con trattamenti fitosanitari su agrumi e frutteti, va registrata una situazione di relativa tranquillità.
La produzione unitaria si aggira intorno a 25/30 kg/alveare in Sicilia e in parte della Calabria mentre nell’alta Calabria, in Basilicata e Puglia si sono avute medie produttive a “macchia di leopardo”, con zone a produzione molto bassa.
Millefiori
Buona produzione in tutta Italia, con punte di eccellenza a macchia che arrivano a 35/40 kg nel nord ovest e al sud.
Sulla
Buone produzioni di questo miele in Sicilia e Calabria con medie di 20/30kg.
Castagno
Il raccolto del castagno è stato rallentato dal freddo e dal maltempo persistente nella seconda metà del mese. La smielatura è appena cominciata, ma si prevedono raccolti medio bassi.
Altri mieli
Tarassaco, la produzione è stata molto scarsa o nulla a causa del maltempo.
Tiglio, la produzione è stata disturbata da vento e maltempo che riducono notevolmente i giorni di raccolta.
Eucalipto, produzione scarsa sempre a causa del maltempo, che sta creando difficoltà a tutti i raccolti di inizio estate.

Altre informazioni
Generalmente ottimo lo stato delle famiglie, come non si vedeva da anni, escluse le zone soggette ad avvelenamenti, anche se la situazione si sta normalizzando ovunque.


MAGGIO 2009

Mercato
Il mercato è tuttora caratterizzato da un numero molto limitato di scambi.
Si registrano tuttavia le prime transazioni per il miele di acacia, in genere si riferiscono a partite di dimensioni ridotte, scambiate da piccoli operatori commerciali e fra apicoltori.
I prezzi registrano una flessione anche se contenuta ad eccezione della Lombardia che conferma i prezzi registrati a fine stagione 2008.
Piccole partite anche per i millefiori, mentre non si registrano scambi per l’agrumi, anche per i ritardi della fioritura e conseguentemente della smielatura.
Restano alte la richiesta e le quotazioni per regine, sciami artificiali e famiglie. In netta crescita il mercato dei “pacchi d’ape”.

Andamento produttivo

Acacia
La produzione di questo miele è stata buona o addirittura ottima per qualità ed anche per quantità.
Il numero delle famiglie in condizioni produttive era molto inferiore a quello degli anni scorsi, inferiore o pari al 2008 (anno dei grandi spopolamenti al nord).
La quantità complessivamente prodotta resta tuttora da stimare, tuttavia si possono fare alcune considerazioni:
1) si è prodotta acacia di buona qualità anche oltre le aree tradizionalmente vocate, investendo il centro Italia ed anche alcune zone del sud.
2) Le produzioni unitarie sono buone od ottime:
. 25-40 kg/alveare in molte zone del Piemonte con punte anche più elevate
. 15-35 kg/alveare nelle altre zone piemontesi (soprattutto alle quote più basse)
. 20-35 kg/alveare in Lombardia
. 30-35 kg/alveare in Romagna
. 20-30 kg/alveare in Emilia, con produzioni migliori alle quote più elevate
. 25-30 kg/alveare anche in Toscana
. buone produzioni anche in Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Calabria
Agrumi
La produzione di agrumi è stata più scarsa, con un andamento alterno da zona a zona.
Le cause sono state molteplici, in primo luogo il maltempo nella fase iniziale ha ostacolato la secrezione nettarifera e la bottinatura, tuttavia il perdurare per un lungo tempo delle fioriture ha consentito di recuperare anche se parzialmente e in modo disomogeneo.
Un altro elemento che ha inciso sui livelli produttivi, registrato in modo eclatante in diverse zone della Calabria, sta nella perdita consistente e ripetuta di api bottinatrici in concomitanza con trattamenti fitosanitari su agrumi e sui frutteti contigui.
La produzione unitaria si aggira intorno a 20 kg/alveare in Sicilia e in parte della Calabria mentre nell’alta Calabria in Basilicata e Puglia si sono avute medie produttive a “macchia di leopardo”, anche superiori ai 40 Kg.
Nelle aree maggiormente soggette agli avvelenamenti la produzione si attesta a livelli molto bassi, raggiungendo solo sporadicamente 15 kg/alveare.
Sulla
Buone produzioni di questo miele in Sicilia e Calabria.
Altri mieli
Tarassaco, la produzione è stata molto scarsa o nulla a causa del maltempo.
Tiglio, è in corso la produzione, disturbata da vento e maltempo che riducono notevolmente i giorni di raccolta, il miglior avvio di produzione si registra in collina.
Castagno, non è ancora iniziata la raccolta, anche se la fioritura e la consistenza delle famiglie lascia ben sperare. Preoccupa non poco in vari areali la perdurante mancanza di precipitazioni.

Altre informazioni
Generalmente buono o molto buono lo stato delle famiglie, esc
luse le zone soggette ad avvelenamenti.
Problematiche da nosema invernale, in particolare nelle zone più fredde in inverno in cui si era prodotta melata nell’estate 2008, in via di risoluzione.
Registrati in vari areali (costiera campana e laziale, basso Piemonte ecc.) infestazioni di peste europea e di virosi.
Assenza di spopolamenti in concomitanza con la semina del mais (restano i due casi già segnalati).
Gravi i danni per spopolamento in concomitanza con i trattamenti fitosanitari per irrorazione su agrumi e frutteti in particolare nella Piana di Sibari e Metaponto.
Segnalato un andamento anomalo e tardivo del fenomeno della sciamatura con frequente orfanizzazione di famiglie in molte zone del paese.


APRILE 2009

Mercato
Mercato fermo a causa del totale esaurimento delle scorte. Qualche scambio tra piccoli produttori di quantità limitate di miele, con prezzi molto alti: acacia 5,50 Euro/kg, millefiori 3,70 Euro/kg. Sempre elevata la richiesta di regine e famiglie, con prezzi elevati: famiglie 100 Euro l’una, regine 9 Euro.

Produzioni
Le temperature miti del mese di aprile e le fioriture abbondanti, specie dei fruttiferi, hanno consentito una buona ripresa delle famiglie indebolite dall’inverno. Nella maggior parte dei casi, specie al Centro-Nord, le discrete condizioni delle api fanno ben sperare per il prossimo raccolto del miele di acacia, anche se le abbondanti piogge coincidenti con l’inizio delle prime fioriture, in pianura, potrebbero creare qualche problema.
Al Sud è iniziato il raccolto del miele di agrumi. Le produzioni – anche se è presto per dirlo – sembrano essere discrete, benché fino a questo momento inferiori alla norma. Le prime stime parlano di medie di 15-20 kg/alveare nelle zone dove il maltempo non ha colpito. L’incognita sono infatti le avversità atmosferiche del mese di aprile (freddo e precipitazioni), che hanno ostacolato le fioriture. Da un lato hanno limitato la raccolta del nettare da parte delle api e perciò la produzione di miele, dall’altro hanno rallentato la fioritura, che si presenta meno concentrata rispetto alle stagioni passate. Aspetto questo positivo e che fa ben sperare per un allungamento del periodo di raccolta se nella prima quindicina di maggio le condizioni saranno favorevoli.
Nel dettaglio, i problemi maggiori per la raccolta del miele di agrumi si sono manifestati in Calabria, in Sardegna e in percentuale minore in Sicilia. Per la Sardegna è da registrare un ritardo generalizzato di tutte le fioriture (anche di 20-30 giorni), motivo per il quale molto probabilmente sarà difficile poter produrre mieli uniflorali a causa della probabile futura contemporaneità delle diverse fioriture.

Altre informazioni
Confortanti le notizie sul fronte degli avvelenamenti. Rispetto alla passata stagione non sono stati segnalati particolari problemi in concomitanza con le semine. Restano invece numerosi i casi di morie di api a causa dei trattamenti eseguiti sui fruttiferi. I casi segnalati riguardano il Veneto, la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Calabria.
Segnalata una sciamatura abbastanza accentuata in molte aree, specie in Calabria, Toscana e Romagna.


MARZO 2009

Mercato
Mercato fermo a parte qualche raro scambio di piccole partite di miele di acacia e millefiori. Prezzi stabili o ancora in leggero aumento.
Molto attivo per la grande richiesta il mercato di regine e famiglie, con prezzi in aumento soprattutto per le famiglie, in consegna già dal prossimo mese a 100 Euro l’una. Il prezzo delle regine è intorno ai 9 Euro.

Altre informazioni
Confermata la sofferenza delle api durante l’inverno, soprattutto al Nord. Le perdite sono state superiori alla media e frequentemente gli apicoltori hanno trovato famiglie non sviluppate correttamente, deboli o in ritardo nello sviluppo della covata.
Le perdite sono molto variabili: tra i professionisti si aggirano tra il 10 e il 25%, mentre tra gli hobbisti e i piccoli apicoltori le perdite invernali raggiungono anche il 50%.
L’inizio di stagione ha visto una buona ripresa delle condizioni delle api soprattutto al centro e al sud, anche se nell’interno delle regioni centro-meridionali le cattive condizioni meteorologiche del mese di marzo ne hanno rallentato lo sviluppo.
La ripresa primaverile, comunque, è molto ritardata, e molti apicoltori corrono il rischio di avere le api sulle prime fioriture non pronte per il raccolto.

 


FEBBRAIO 2009

Mercato
Mercato praticamente fermo per l’esaurimento delle scorte di magazzino. Le poche partite scambiate – benché di piccola entità – hanno visto prezzi interessanti, con l’acacia fino a 5,80 Euro/kg e l’arancio e l’eucalipto a sfiorare 4 Euro/kg. In aumento anche i prezzi sul mercato internazionale: il millefiori argentino è salito in un anno da 1,86 a 2,38 Euro/kg.

Altre informazioni
Le visite negli apiari di fine febbraio hanno evidenziato una generale sofferenza delle api, con famiglie deboli e spopolamenti abbastanza diffusi anche se non in modo omogeneo.
I problemi maggiori sono stati registrati nel Nord e in parte del centro, come in Toscana. Migliore la situazione nel Sud, anche se non mancano casi di famiglie piccole e deboli, specie a causa della varroa, come in Sicilia. La percentuale di famiglie non sviluppate correttamente, deboli o in ritardo nello sviluppo della covata varia dal 10 al 50%: fenomeno che desta preoccupazione in quanto difficilmente queste famiglie potranno andare regolarmente in produzione ad inizio stagione. In Veneto gli spopolamenti riguardano circa il 10% degli alveari tra i professionisti e oltre il 50%, con punte anche maggiori, tra i piccoli apicoltori e gli hobbisti. In Friuli la mortalità interessa il 20-25% degli alveari. Simile a quella del Veneto la situazione in Emilia-Romagna, con spopolamenti intorno al 10-15% tra i professionisti e del 40% tra i piccoli apicoltori.
In Piemonte e in Lombardia i danni si aggirano tra il 20 e il 30%, anche se non mancano casi di mortalità pari al 50%. Generalmente ad essere più colpiti sembrano essere stati i produttori biologici.
Tra gli imputati dell’elevata mortalità certamente la varroa e in qualche caso il nosema. Sembra avere negativamente influito anche la stagione passata, che ha indebolito molto le famiglie e non ha certo favorito il superamento di un inverno particolarmente freddo.
A causa del perdurare dell’inverno in molti luoghi è stato necessario nutrire le api.


GENNAIO 2009

Mercato
I prezzi all’ingrosso del miele sono sostanzialmente stabili e le partite scambiate sono di scarsa entità;
Rilevata la percezione, non confermata da indagini statistiche, di un aumento del consumo di miele, soprattutto per il miele biologico. E’ plausibile che la tendenza favorevole sia da mettere in relazione anche alla campagna fatta sulla qualità e naturalità del miele italiano e sui rischi che corre l’apicoltura;
Consistente la domanda di famiglie di api sulla generalità del territorio nazionale;

Salute
Sono rilevati problemi sullo stato di salute delle api, sia al nord sia al sud, in particolare in Sicilia. In Piemonte, Lombardia ed Emilia si sono registrate perdite nell’ordine del 20-30% con preponderanza nell’apicoltura biologica.