GENNAIO 2011

Mercato

Il mercato di gennaio conferma una sostanziale assenza di transazioni per mancanza di prodotto, soprattutto di miele monoflora. Le poche transazioni di cui si ha notizia sono state a prezzi sostenuti. In questa situazione, anche la vendita al dettaglio registra un leggero rallentamento. I prezzi dei miele rimangono invariati rispetto al mese di dicembre, e si mantengono tutti su quotazioni alte, in particolar modo l’acacia che raggiunge, per prodotto in purezza, anche picchi di 6,00 euro/Kg. Anche il castagno raggiunge i 4,40 euro/Kg per le produzioni di maggiore purezza. I Millefiori si attestano attorno ai 3,40 euro/Kg, mentre la melata oscilla tra i 3,10 e 3,30 euro/Kg.

Situazione sanitaria

Le famiglie di api sono in buono stato di salute in tutta la penisola. Le famiglie sono popolose e hanno ricominciato ormai dovunque a deporre. Le condizioni climatiche infatti hanno permesso alle api di effettuare i necessari voli di purificazione, e non si segnalano al momento particolari problemi di nosema e diarrea. Il clima ha però portato le api a un consumo importante di scorte, con possibile necessità di nutrizione di emergenza. Non si hanno notizie di importanti morie invernali. Anche la minore richiesta di nuclei rispetto all’anno scorso sembra un chiaro segnale in questa direzione.

  Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

MELATA

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

5,40

6,00

3,20

3,40

4,00

4,40

3,10

3,30

95,00

110,00

9,50

10,50

Nord-Est

5,40

6,00

3,20

3,40

4,00

4,40

3,10

3,30

95,00

105,00

9,50

10,50

Centro

5,30

5,80

3,50

3,80

3,10

3,40

4,00

4,40

3,40

3,70

90,00

100,00

9,50

10,50

Sud e Isole

5,30

5,80

3,30

3,80

3,10

3,40

3,40

3,70

90,00

100,00

9,00

10,00

Il prezzo è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa ed è riferito a miele per partite non inferiori a 20 q.li.

Il prezzo delle Famiglie è quello riferito a sciami su 5 telaini. L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni.

 

FEBBRAIO 2011

Mercato

La situazione del mercato è statica. Vengono segnalate solo poche transazioni di grosse partite di miele, anche perché la gran parte della commercializzazione è già avvenuta nei mesi scorsi e il prodotto è in esaurimento. Si mantengono costanti invece i consumi al dettaglio. I prezzi dei mieli sono in linea con quelli del mese di gennaio, senza particolari sbalzi. Le aziende di materiale ricevono molti ordini, pertanto, data la buona annata scorsa, probabilmente molti apicoltori si apprestano a formare nuove famiglie per il 2011. Si segnala anche una forte richiesta di famiglie con prezzi intorno ai 100 euro, e di regine con prezzi attorno ai 10 euro.

Situazione sanitaria

Lo svernamento è ormai ampiamente concluso in tutte le regioni. Le famiglie di api si presentano in buone condizioni e popolose e le perdite invernali sono sotto la norma Questa situazione sembra diffusa in gran parte del territorio nazionale. L’unica possibile fonte di preoccupazione potrebbero essere le scorte. Si è trattato infatti di un inverno mite che ha comportato un inizio precoce della deposizione e conseguentemente un consumo importante di miele. Viene registrato qualche caso di nosema, che al momento non desta preoccupazione ma che potrebbe aggravarsi in presenza di cattive condizioni meteo nelle prossime settimane.

  Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

MELATA

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

5,50

5,80

3,20

3,50

4,00

4,40

3,10

3,30

95,00

105,00

9,50

10,50

Nord-Est

5,50

5,80

3,20

3,50

4,00

4,40

3,10

3,30

95,00

105,00

9,50

10,50

Centro

5,40

5,80

3,40

3,80

3,20

3,50

3,90

4,30

3,40

3,70

90,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

5,30

5,70

3,30

3,80

3,10

3,40

3,30

3,70

85,00

95,00

9,00

10,00

Il prezzo è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa ed è riferito a miele per partite non inferiori a 20 q.li.

Il prezzo delle Famiglie è quello riferito a sciami su 5 telaini. L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni

 

MARZO 2011

Mercato

Nessuna novità di rilievo rispetto al mese precedente. Il miele destinato alla vendita all’ingrosso è ormai terminato, e il mercato è praticamente fermo e in attesa di ripartire con le nuove produzioni primaverili. Con l’innalzarsi delle temperature, anche il settore della vendita al dettaglio ha visto un’inevitabile sensibile riduzione della domanda, ma rimane pur sempre molto attivo. Si segnala, soprattutto al Nord, una forte richiesta di sciami con prezzi intorno ai 100 euro, e di regine con prezzi attorno ai 10 euro.

Situazione sanitaria

In generale in tutta la penisola le famiglie di api stanno bene, con una situazione sicuramente migliore rispetto a quella dell’anno scorso. Con la fine dell’inverno, è possibile stimare le perdite invernali, che, fatte le dovute eccezioni a macchia di leopardo, si possono valutare attorno al 10%. Le famiglie sono molto disomogenee tra loro, però molti apicoltori hanno materiale in eccedenza che stanno utilizzando per la creazione dei primissimi nuclei e per il pareggiamento delle famiglie. Le famiglie, stanno consumando molto miele e su circa un 30% si è dovuto intervenire con abbondante candito e sciroppo. La pressione sui produttori di nuclei rimane minore rispetto a quella dell’anno scorso anche se in crescita. Più nello specifico, al Nord, rispetto al mese di febbraio, la situazione sanitaria degli alveari è meno buona, anche se non desta più di tante preoccupazioni. Sono pervenute infatti alcune segnalazione di sintomi riconducibili al nosema. In genere si tratta di apiari posizionati in luoghi freddi e umidi. Al Sud invece la situazione è generalmente buona, la stagione apistica è già cominciata e le famiglie stanno bene e producono le prime celle reali.

  Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

MELATA

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

5,40

5,70

3,10

3,50

4,00

4,30

3,10

3,30

95,00

105,00

9,50

10,50

Nord-Est

5,40

5,70

3,10

3,50

4,00

4,30

3,10

3,30

90,00

105,00

9,50

10,50

Centro

5,30

5,70

3,40

3,70

3,10

3,50

3,90

4,30

3,40

3,60

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

5,20

5,60

3,30

3,70

3,00

3,40

3,30

3,60

85,00

95,00

9,00

10,00

Il prezzo è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa ed è riferito a miele per partite non inferiori a 20 q.li.

Il prezzo delle Famiglie è quello riferito a sciami su 5 telaini. L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni.

 

APRILE 2011

Mercato

Mercato fermo a causa del totale esaurimento delle scorte. Si rimane in attesa della nuova produzione. Nel Sud si segnala una forte domanda di miele di arancio o di millefiori per i laboratori di pasticceria, che non viene però soddisfatta a causa della mancanza di disponibilità di prodotto.

Altre informazioni

La situazione sanitaria delle api è buona. Le famiglie dimostrano vigore in quasi tutta Italia, anche se la situazione meteorologica non è stata ottimale. E’ stata segnalata, anche nel parco del Partenio nell’Appennino meridionale, un’infestazione di cinipide che ha raggiunto livelli preoccupanti, mettendo a rischio la futura produzione di miele di castagno in un’area da sempre considerata a forte vocazione produttiva

Produzione

L’avvio della stagione produttiva avviene all’insegna della incertezza. Infatti, se lo stato di svernamento delle api è stato buono, con una perdita media invernale molto bassa nell’ordine del 10%, diverso è stato il discorso della nutrizione. In molti casi nell’alveare le scorte si sono esaurite e l’apicoltore ha dovuto alimentare le api: in alcune regioni l’anticipo vegetazionale ha consentito alle api di nutrirsi con un abbondante raccolto, tanto abbondante da lasciarne traccia nell’alveare con il rischio di “sporcare” i primi raccolti col suo caratteristico colore scuro. Inoltre, dal punto di vista meteorologico, si segnalano due fenomeni negativi: –        una settimana di temperature elevate che ha determinato un considerevole anticipo vegetazionale e un livellamento delle fioriture a prescindere dalle quote altimetriche, con la conseguenza di una probabile concentrazione di fioriture importanti come quella dell’acacia in un lasso molto breve di tempo, senza che l’apicoltore abbia la possibilità di andare a raccogliere sulle fioriture tardive, semplicemente perché non esistono. Si prevede pertanto una penalizzazione certa del raccolto complessivo di miele di acacia. –        l’ondata di maltempo che ha colpito la penisola, in particolare a nord-ovest, verso la fine di aprile ed anche nella prima settimana di maggio: pioggia e basse temperature notturne hanno annullato la prima fase di produzione di miele di acacia in molte zone di Piemonte, Lombardia, Emilia e anche Veneto.

 In questo quadro comunque ci sono anche notizie positive: un buon avvio in gran parte della Toscana, sia per l’acacia che per altri mieli primaverili. Bene in Basilicata per i raccolti primaverili, soprattutto di rosmarino e ciliegio, mentre la situazione appare negativa nell’avvio dell’agrumi.

In Sicilia i primissimi raccolti di agrumi sono stati azzerati, nelle zone di pianura, dalle gelate registrate dal 9 all’11 marzo. In collina il raccolto è poi ripreso in modo più promettente. In Calabria, invece , la situazione è diversa: le api stanno lavorando e la fioritura è buona.
Male l’Emilia, soprattutto per alcune produzioni monoflorali, quali il ciliegio e il tarassaco, mentre restano i dubbi sull’acacia, piena di fiori che non danno nettare o non vengono bottinate per il maltempo e il freddo notturno.

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

MELATA

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

5,50

5,80

3,20

3,50

4,00

4,40

3,10

3,30

95,00

105,00

9,50

10,50

Nord-Est

5,50

5,80

3,20

3,50

4,00

4,40

3,10

3,30

90,00

105,00

9,50

10,50

Centro

5,40

5,70

3,40

3,60

3,20

3,50

3,90

4,40

3,40

3,60

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

5,30

5,60

3,40

3,60

3,10

3,40

3,30

3,60

85,00

95,00

9,00

10,00

Il prezzo è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa ed è riferito a miele per partite non inferiori a 20 q.li.

Il prezzo delle Famiglie è quello riferito a sciami su 5 telaini. L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni

 

MAGGIO 2011

Mercato

A oggi le indicazioni di mercato sono poche così come le segnalazioni di importanti passaggi di prodotto. Il mercato è in attesa di chiare indicazioni sulla produzioni di acacia che, nonostante le prime impressioni, sembra raggiungere livelli soddisfacenti. Al momento comunque il prezzo di partenza sembra in linea con quello dell’anno scorso, con medie che vanno dai 4,5 ai 5 euro/kg. Molto sostenuta la domanda di nuclei e di regine.

Andamento produttivo

ACACIA

Il raccolto del miele di acacia è cominciato con difficoltà, in anticipo di 15 giorni e con api non sempre pronte, causando una produzione sotto la media nella prima fioritura. La fioritura però si è protratta molto a lungo, non essendoci state gelate tardive, dando alla fine un raccolto buono e complessivamente, secondo le prime stime, superiore al raccolto 2010. La quantità complessivamente prodotta resta tuttora da stimare, tuttavia si possono fare alcune considerazioni:

25-30 kg/alveare in Piemonte 25-30 kg/alveare in Lombardia (con punte di 35 kg/alveare ed anche superiori) 20-35 kg/alveare in Emilia-Romagna (in realtà la forbice media va da 20 a 30 kg con diversi areali che raggiungono i 35 kg/alveare) 25-30 kg/alveare anche in Toscana (con punte più alte nel pistoiese)

produzioni con medie simili anche in Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e generalmente al Sud

 AGRUMI

La produzione di agrumi è stata nel complesso scarsa, sicuramente inferiore alle aspettative e inferiore anche alla produzione 2010, già di per sé non delle migliori. La prima fioritura ha avuto gli stessi problemi riscontrati con l’acacia, e solo il perdurare della fioritura ha permesso un parziale recupero sul raccolto. La produzione unitaria si aggira intorno a 20-25 kg/alveare in Sicilia e in parte della Calabria mentre nell’alta Calabria in Basilicata e Puglia si sono avute medie produttive a “macchia di leopardo”, con medie tra i 20 e 30 kg.

 ALTRI MIELI

E’ iniziata la fioritura del tiglio in pianura e stanno cominciando le fioriture in montagna (castagno, tiglio e rododendro). Forte preoccupazione desta però la futura produzione di miele di castagno a seguito della mancanza di fioritura su vasti areali a causa del nuovo parassita della pianta, il cinipide o vespa cinese. Preoccupa inoltre l’andamento meteorologico perturbato, in atto e previsto.

Tarassaco: La produzione primaverile di miele di tarassaco ha goduto del favorevole andamento climatico fornendo produzioni nella media, non mancano tuttavia intere aree con produzioni scarse, molto scarse, o quasi nulle, soprattutto in Piemonte. Acero: buoni risultati, di circa 1,5/2 melari, nelle zone adatte alla produzione (20-30 kg/alveare)

Altre informazioni

Sanità complessiva buona, con famiglie sane, popolose e in ottima salute dopo l’inverno. Non si registrano problematiche di alcun genere. Questa positiva situazione non è generalizzata, ma comunque molto diffusa. In alcuni areali, dopo il raccolto di acacia, sono segnalati apiari in cui si sta verificando una diminuzione sensibile di deposizione a causa della siccità che rallenta i flussi di nettare e di polline. Rispetto alla scorsa stagione si stanno verificando maggiori fenomeni di sciamatura anche durante il raccolto di acacia. Segnalazioni da diverse zone della regione Basilicata di avvelenamenti, causati – si ipotizza –  all’utilizzo di diserbanti lungo le strade da parte di Anas o Provincia. La situazione sarà più chiara dopo aver analizzato le api morte.

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

Regione di rilevazione

ACACIA

FAMIGLIE (1)

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,80

5,20

100,00

115,00

9,50

11,00

Nord-Est

4,80

5,20

100,00

115,00

9,50

11,00

Centro

4,70

5,00

95,00

110,00

9,50

11,00

Sud e Isole

4,60

5,00

90,00

110,00

9,00

10,00

 

GIUGNO 2011

Mercato

Il mercato registra le prime piccole trattative, per un numero limitato di scambi, soprattutto per quanto riguarda il miele di acacia. Le transazioni riguardano partite di dimensioni ridotte, generalmente operate da piccoli commercianti o apicoltori. Si registra una buona domanda in tutta Italia, con prezzi che si attestano su una media attorno ai 4,50- 5,00/Kg, leggermente inferiore rispetto al 2010.  Vendite di sciami in questo mese, poco significative mentre rimangono buone le vendite di regine (anche se inferiori allo scorso anno)

 Andamento produttivo

ACACIA

Il raccolto di miele di acacia è stato buono soprattutto per quanto riguarda la produzione sulla fioritura tardiva, portando ad una produzione superiore rispetto al 2010. Il raccolto però non è stato ottimale per tutta Italia. In alcune zone infatti si è registrato un raccolto di qualità non eccezionale, soprattutto nel momento della prima fioritura.

La quantità complessivamente prodotta resta tuttora da stimare, tuttavia si possono fare alcune considerazioni: 1) si è prodotta acacia di buona qualità anche oltre le aree tradizionalmente vocate, investendo il centro Italia ed anche alcune zone del sud con produzioni che nel nord e nel centro Italia superano anche i 30Kg/alveare,  2) Le produzioni unitarie sono buone in molti areali, con punte di 35-40 kg in alcune zone del nord, 30 kg al centro e buone produzioni anche al Sud.

AGRUMI

La produzione di agrumi non è stata buona,  inferiore alla produzione 2010, già di per sé non delle migliori. La prima fioritura ha avuto gli stessi problemi riscontrati con l’acacia, e solo il perdurare della fioritura ha permesso un parziale recupero sul raccolto. La produzione unitaria si aggira intorno a 20-25 kg/alveare in Sicilia e in parte della Calabria mentre nell’alta Calabria, in Basilicata e Puglia si sono avute medie produttive a “macchia di leopardo”, con medie tra i 20 e 30 kg.

MILLEFIORI

Il raccolto primaverile è stato soddisfacente al Centro-Nord mentre al Sud è stato negativo. Anche per le fioriture estive al Sud le previsioni non sono delle migliori. 

CASTAGNO

Confermata la forte preoccupazione  per la produzione di miele di castagno a seguito della mancanza di fioritura su vasti areali a causa del nuovo parassita della pianta, il cinipide o vespa cinese. Deludente la produzione generale italiana, in genere dimezzata rispetto al 2010 con solo qualche area del nord ovest dove la produzione è stata soddisfacente.  Al centro e anche al sud produzione negativa.

EUCALIPTO

La fioritura di eucalipto è in corso. Al momento al Sud la produzione è negativa e in alcune aree addirittura inesistente. Da segnalare, soprattutto in Puglia, la massiccia presenza della psilla dell’eucalipto che lascia  prevedere conseguenze disastrose per il futuro.

GIRASOLE

Si prevede una produzione superiore al 2010, anche perché molti apicoltori si stanno dirigendo sul girasole, sempre più presente, soprattutto nel centro Italia.

Altre informazioni

Sanità complessiva buona, con famiglie sane, popolose e in ottima salute dopo l’inverno. Non si registrano problematiche di alcun genere. Questa positiva situazione non è generalizzata, ma comunque molto diffusa. La situazione varroa sembra sotto controllo, anche se inizia a evidenziarsi qualche caso preoccupante in alcune famiglie: da prove la caduta giornaliera è molto poco uniforme, da un campione di 20 arnie si va dalle 5 alle 38 varroe.

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo I prezzi quotati riguardano sciami artificiali e non famiglie. Gli sciami artificiali da apicoltura biologica hanno raggiunto quotazioni intorno ai 120 euro

Regione di rilevazione

ACACIA

FAMIGLIE (1)

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,70

5,00

100,00

110,00

9,50

11,00

Nord-Est

4,70

5,00

100,00

110,00

9,50

11,00

Centro

4,60

5,00

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

4,50

5,00

90,00

105,00

9,00

10,00

 

LUGLIO 2011

Mercato

Il mercato è ancora incerto, perché i prezzi sono tendenzialmente alti e gli acquirenti si limitano a contrattare partite di modesta entità. E’ infatti molto attivo il mercato tra produttori per partite piccole a prezzi ancora alti, soprattutto per quanto riguarda l’acacia. E’ riscontrabile un vivo interesse sul castagno, la cui produzione è stata minima o nulla in tutta Italia, e di conseguenza si sta già assistendo a un generale innalzamento dei prezzi. E’ difficile al momento stabilire una forbice di prezzi contenuta, proprio per la particolare situazione dovuta alla scarsa offerta, ma di sicuro i prezzi si assestano su quotazioni superiori a quelle del 2010. Il millefiori viene scambiato attorno ai 3,20 Euro/kg, mentre il miele di agrumi si attesta tra i 3,30 e i 3,60 Euro/Kg.

Andamento produttivo

La produzione estiva si conferma negativa, soprattutto al Sud e nelle Isole e soprattutto per quanto riguarda la produzione di castagno ed eucalipto. Infatti, a uno stato di salute generalmente buono per le api, con poca presenza di varroa, non è corrisposto un altrettanto buono stato di salute delle piante. Meglio al centro-Nord per altri tipi di miele, come erba medica e girasole. Per quanto riguarda il raccolto definitivo dell’acacia, si può parlare di una produzione generalmente buona, con alcune sorprese positive anche nelle aree meno vocate. Il raccolto non è però di qualità omogenea, con alcune partire di prodotto non eccezionale soprattutto relativo alla prima fioritura.

CASTAGNO

Purtroppo si è rivelata fondata la forte preoccupazione per la produzione di miele di castagno a seguito della mancanza di fioritura su vasti areali a causa del nuovo parassita della pianta, il cinipide o vespa cinese. Deludente o nulla la produzione italiana, in genere dimezzata rispetto al 2010 con solo qualche area a macchia di leopardo dove la produzione è stata sufficiente. Al centro e al sud produzione decisamente negativa, anche oltre il 50% rispetto al 2010.

 

EUCALIPTO

Produzione decisamente negativa e in alcune aree addirittura inesistente per l’eucalipto. In Sardegna in particolar modo la situazione è di reale emergenza: la produzione di Eucalipto è praticamente azzerata e c’è la proposta di chiedere lo stato di calamità naturale per il Parassita delle piante Psylla Lerp. Soprattutto è lo stato delle piante che preoccupa: in molti areali già attaccati lo scorso anno le piante sono completamente defogliate. La situazione è difficile: la pianta dell’Eucalipto riesce a sopportare due-tre defogliazioni al massimo, poi segue la morte della pianta. L’apicoltura Sarda vede quindi più che dimezzata la sua capacità produttiva. Ma il grave problema sta interessando tutta l’area di vocazione dell’eucalipto, e le segnalazioni arrivano un po’ da ogni regione: Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

ERBA MEDICA

Inizio di stagione discreto per questo miele, la cui produzione è stata in ripresa soprattutto in luglio, con un raccolto che ha le produzioni maggiori nelle zone irrigue e più umide. In Emilia-Romagna e Veneto le medie sono state di 20-25 kg/alveare. Medie leggermente inferiori in Lombardia (15 kg/alveare) e in Piemonte.

GIRASOLE

Produzione sicuramente superiore al 2010, anche perché molti apicoltori si sono diretti sul girasole, sempre più presente, soprattutto nel centro Italia. MELATA DI METCALFA Annata che non sembra delle migliori, con produzioni scarse o nulle in Piemonte e produzioni solo leggermente superiori in Emilia-Romagna e Toscana.

TIGLIO

Buona la produzione di questo miele in Emilia-Romagna e Toscana, con punte anche di 20/25 kg/alveare.

MILLEFIORI ALTA MONTAGNA

Scarse le produzioni di millefiori in montagna, con medie di 10/15 kg/alveare nel piemontese e nelle montagne del Nord-Est.

MILLEFIORI ESTIVI

Il raccolto al momento è stato soddisfacente al Centro-Nord mentre al Sud è stato negativo. Si spera nelle produzioni in corso.

Altre informazioni

La condizione sanitaria delle api nel complesso sembra non destare particolari preoccupazioni. Sul fronte varroa, le segnalazioni giunte fanno registrare una situazione non allarmante. La lotta alla varroa viene anche quest’anno combattuta utilizzando maggiormente il blocco di covata, così come suggerito, ugualmente al 2010, dalla Commissione sanitaria di Unaapi. In questo momento della stagione gli apicoltori si stanno cimentando in questa pratica; le difficoltà maggiori vengono riscontrate da coloro che non posseggono ancora una grande manualità e da chi gestisce elevati numeri di alveari. E’ comunque un ottimo segnale che gli apicoltori stiano lavorando ora per la varroa e non a fine agosto o addirittura a settembre come per il passato, anche rinunciando a un parte di produzione. E’ un forte segnale che la salute delle api sta diventando un aspetto a cui dedicare sempre più attenzione, contrariamente a quanto invece si sta prospettando a livello governativo con la probabile decisione della reintroduzione dell’uso dei neonicotinoidi.Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo I prezzi quotati riguardano sciami artificiali e non famiglie. Gli sciami artificiali da apicoltura biologica hanno raggiunto quotazioni intorno ai 120 euro.

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,70

5,00

3,00

3,40

3,60

3,90

95,00

110,00

9,50

10,50

Nord-Est

4,70

5,00

3,00

3,40

95,00

110,00

9,50

10,50

Centro

4,60

5,00

3,40

3,70

3,00

3,30

3,50

3,80

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

4,50

5,00

3,20

3,55

2,90

3,20

90,00

100,00

9,00

10,00

 

AGOSTO 2011

Mercato

Permane la situazione di stasi, soprattutto, relativa alle grosse transazioni commerciali di rilievo, quasi del tutto assenti, mentre sicuramente è forte la preoccupazione per la quasi totale assenza di alcune tipologie di miele, soprattutto castagno ed eucalipto. Per gli apicoltori più colpiti, infatti, il raccolto estivo potrebbe essere anche del 50% inferiore a quello dell’anno precedente. Si registra pertanto un notevole interesse nei confronti del prodotto. Differente è la situazione nel commercio di piccoli lotti dove l’attività risulta vivace. In questa situazione, pur nell’incertezza di un mercato che deve ancora registrare le sue attività principali, è possibile ipotizzare un generale rialzo dei prezzi rispetto al 2010, dovuto alla mancanza di prodotto, sia in termini quantitativi che qualitativi. Per quanto riguarda il mercato per l’acacia si registrano poche transazioni a prezzi di € 4,50-€ 5,00 al kg per il prodotto convenzionale. Per il castagno è iniziato un accaparramento di prodotto da parte di apicoltori che vendono direttamente confezionato a partite di 5-15 q.li ad un prezzo di € 4,50- 4,60. Il millefiori viene scambiato con quotazioni anche sostenute, attorno ai 3,20-3,60 Euro/Kg anche per grossi quantitativi, mentre il miele di agrumi si attesta tra i 3,50 e i 3,90 Euro/Kg. Non è possibile al momento fare previsioni definitive sul prezzo della melata di Metcalfa. Stime sull’andamento futuro del mercato sono difficili, ma è probabile che nel mese di settembre, anche con lo svolgimento della Borsa di Castel San Pietro Terme, si avviino le prime significative contrattazioni.

Andamento produttivo

La produzione estiva si conferma negativa, con le zone più colpite dove la produzione sarà del 50% inferiorie a quella del 2010.

ACACIA

Buona la produzione di questo miele in tutta Italia, con diverse punte di eccellenza: probabilmente è l’unico miele del 2011 che registra una produzione abbondante e di qualità

AGRUMI

Produzione sicuramente mediocre per qualità, e non soddisfacente nemmeno per quantità, con quantitativi in linea con quelli degli ultimi anni

CASTAGNO

Produzioni nulle o molto scarse al Nord e nelle zone alpine. La situazione è leggermente migliore nell’Appennino Tosco-Emiliano (10-15 Kg/alveare), mentre al Sud le infestazioni di cipinide nelle piante di castagno hanno prodotto un raccolto molto scarso.

EUCALIPTO

Si conferma l’annata disastrosa per questo miele: produzioni quasi nulle a causa del nuovo parassita delle piante Psylla Lerp, che sta portando all’estinzione delle piante nelle zone più vocate alla produzione dell’eucalipto, con forti preoccupazioni non solo per il 2011 ma anche per gli anni futuri.

MILLEFIORI ESTIVI

Produzioni buone e in alcuni casi eccellenti (oltre 50 Kg) in alcune zone dell’Emilia-Romagna, Marche mentre lo stesso livello di produzione non si registra nelle altre zone d’Italia, dove la produzione invece è stata scarsa, soprattutto al Sud, salvo rare eccezioni.

ERBA MEDICA

Inizio di stagione discreto per questo miele, la cui produzione è stata in ripresa soprattutto in luglio, con un raccolto che ha le produzioni maggiori nelle zone irrigue e più umide. In Emilia-Romagna e Veneto le medie sono state di 20-25 kg/alveare. Medie leggermente inferiori in Lombardia (15 kg/alveare) e in Piemonte.

GIRASOLE

Confermata la produzione sicuramente superiore al 2010, anche perché molti apicoltori si sono diretti sul girasole, sempre più presente, soprattutto nel centro Italia. Il miele viene scambiato con medie attorno ai 3.30 Euro/Kg.

MELATA DI METCALFA

Annata non delle migliori, con produzioni scarse o nulle in Piemonte e produzioni solo leggermente superiori in Emilia-Romagna e Toscana.

MILLEFIORI ALTA MONTAGNA

Scarse le produzioni di millefiori in montagna, con medie di 10/15 kg/alveare nel piemontese e nelle montagne del Nord-Est.

Altre informazioni

La condizione sanitaria delle api nel complesso sembra non destare particolari preoccupazioni. Sul fronte varroa, le segnalazioni giunte fanno registrare una situazione non allarmante. Le famiglie sono molto belle. Molto probabilmente il tutto è correlato alle piogge di fine luglio che hanno allungato la stagione produttiva. Sicuramente, la scarsa produzione di alcuni miele nel 2011 non è dovuta allo stato di salute delle api, quanto piuttosto ai problemi dati dai parassiti di alcune piante. 

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

MELATA

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,60

5,00

3,30

3,60

4,20

4,80

2,80

3,20

95,00

105,00

9,50

10,50

Nord-Est

4,60

5,00

3,30

3,60

4,20

4,80

2,80

3,20

95,00

105,00

9,50

10,50

Centro

4,50

5,00

3,50

3,90

3,20

3,60

4,20

4,80

3,50

3,80

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

4,40

5,00

3,40

3,80

3,10

3,50

4,20

4,80

3,50

3,80

90,00

100,00

9,00

10,00

*I prezzi quotati riguardano sciami artificiali e non famiglie. Gli sciami artificiali da apicoltura biologica hanno raggiunto quotazioni intorno ai 120 euro

 

SETTEMBRE 2011

Produzione

La produzione di miele è ormai al termine. Sono in conclusione le fioriture autunnali nelle zone vocate con produzioni medie di circa 15 Kg/alveare. Al termine la produzione di corbezzolo, mentre rimane problematico il raccolto autunnale di eucalipto. Si segnala una buona produzione di millefiori nell’areale della valle del Po fino alle Marche, mentre la produzione è più scarsa nelle altre aree.

Mercato

La Borsa del miele di Castel San Pietro Terme ha rilevato un riavvio del mercato del miele dopo la fisiologica fase di stasi estiva dovuta anche all’attesa di esiti chiari della produzione. Gli scambi si presentano piuttosto vivaci per le piccole transazioni tra apicoltori, proprio in virtù degli scarsi raccolti che hanno caratterizzato la stagione in diverse aree e per tipi di miele. Ancora poco rilevanti i movimenti di prodotto verso gli invasettatori. Il mercato al
dettaglio diretto al consumatore finale risente in parte del calo dei consumi di miele determinato della stagione calda, che si è prolungata fino alla prima settimana di ottobre. Eccetto per l’acacia e per il millefiori, si registra un generale aumento dei prezzi per le altre tipologie di miele. Il mercato dell’acacia è quello più fermo, soprattutto per l’abbondante produzione nazionale ed estera, anche se nell’ultima parte del mese si riscontra una piccola ripresa delle transazioni, con prezzi che oscillano tra i € 4,50 e i € 4,80/kg. Sempre alta invece la richiesta di castagno, per l’assenza o la scarsa produzione di questo miele, con prezzi ancora in salita rispetto al mese precedente, e che hanno raggiunto ormai quotazioni uguali o superiori a quelle dell’acacia Situazione analoga per l’eucalipto, con quotazioni piuttosto elevate per questo tipo di miele, e che toccano i 4 €/Kg. Anche alla scarsa produzione di agrumi di quest’anno corrisponde una buona domanda per questo tipo di miele, con prezzi sempre alti, compresi tra i € 3,50 e i 3,90 €/Kg. Le quotazioni per i millefiori sono abbastanza elevate ed oscillano tra i € € 3,00-3,50/kg, a seconda della qualità. Il tiglio, data la produzione quasi assente in montagna e la produzione media in pianura, si attesta su prezzi di circa 3,60-4,00€ kg. Sempre interessante il mercato del polline italiano, con mercato vivace e frequenti transizioni.

Situazione sanitaria

La situazione sanitaria delle api varia da buona a difficile a seconda degli areali, ed è dovuta spesso all’efficacia ed alla tempestività dei trattamenti antivarroa. In generale infatti, le famiglie sono molto belle in quelle zone in cui si sono verificate alcune piogge nel mese di settembre che hanno garantito disponibilità di pascolo per le api con ovvia ripresa della covata. Laddove invece si è prolungato il periodo siccitoso le popolazioni di api negli alveari sono sempre più ridotte. Questo ha causato che la covata residua fosse, rispetto la norma, maggiormente colpita dalla varroa. A tal proposito alcuni apicoltori segnalano casi di patologie riferibili alla presenza importante dell’acaro. Si tratta comunque di casi non frequenti essendo, in genere, funzionati le strategie estive di lotta alla varroa suggerite dalle associazioni apistiche. Bene il blocco di covata, l’asportazione della covata e i trattamenti a base di Api Life Var. Qualche problema maggiore invece per quanto riguarda le scorte. Le famiglie di api sono spesso state nutrite abbondantemente per tutta l’estate, anche per evitare di essere invernate con un miele poco adatto come quello di melata. Rari casi di peste americana, in media rispetto gli anni scorsi. Da segnalare forti avvelenamenti negli agrumeti del catanese causati, sembra a trattamenti effettuati su agrumeti coperti da melate.

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

*I prezzi quotati riguardano sciami artificiali e non famiglie. Gli sciami artificiali da apicoltura biologica hanno raggiunto quotazioni intorno ai 120 euro

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,50

4,80

3,15

3,55

4,50

4,80

95,00

105,00

9,50

10,50

Nord-Est

4,50

4,80

3,15

3,55

4,50

4,80

95,00

105,00

9,50

10,50

Centro

4,50

4,80

3,50

3,90

3,10

3,50

4,50

4,80

3,60

4,00

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

4,40

4,70

3,45

3,85

3,00

3,40

4,40

4,70

3,60

4,00

90,00

100,00

9,00

10,00

 

OTTOBRE 2011

Produzione

La produzione di miele è terminata, con rendite altalenanti, molto variabili per i restanti raccolti autunnali. In gran parte del Sud la stagione è terminata con i melari completamente vuoti, quindi senza melata o millefiori autunnali. Invece, la produzione di millefiori si è attestata sui 25/30 kg per alveare sia in Emilia Romagna che nell’Italia centrale.

Mercato

Nel mese di ottobre il mercato, già piuttosto attivo per le transazioni “minori” tra apicoltori, registra una forte intensità anche per quel che riguarda il mercato all’ingrosso vero e proprio. Infatti, la possibilità di quantificare con più certezza le produzioni di mieli e un generale assestamento dei prezzi hanno contribuito allo sviluppo del mercato. La sensazione generale è che sia stato prodotto meno miele di quanto previsto, e di conseguenza i prezzi dei singoli mieli si mantengono su quotazioni piuttosto alte. Il valore dell’acacia, come già evidenziato nei mesi precedenti, si contrae rispetto a quello registrato l’anno scorso mentre i prezzi dei mieli più tardivi evidenziano un incremento generale. Il mercato dell’acacia registra numerose transazioni, soprattutto per l’abbondante produzione nazionale ed estera, con prezzi in discesa e che oscillano tra i € 4,30 e i € 4,50/kg. Continua a salire invece la domanda di castagno, per l’assenza o la scarsa produzione, con prezzi in leggera salita rispetto al mese precedente, e che raggiungono picchi superiori rispetto a quelli dell’acacia, in media tra i tra i € 4,30 e i € 4,60/kg. Situazione analoga per l’eucalipto, con quotazioni piuttosto elevate per questo tipo di miele, e che sfiorano in alcuni casi i 4 €/Kg. Stesso discorso vale per gli agrumi, con prezzi compresi tra i € 3,50 e i 3,90 €/Kg. Si mantengono superiori alla media, anche per partire di grossa entità, le quotazioni dei millefiori che oscillano tra i € 3,30-3,60/kg, a seconda della qualità. Il millefiori di alta montagna, data la difficoltà di reperimento, viene scambiato con quotazioni attorno ai € 5/Kg. Molto alta anche la quotazione della melata, che nelle zone vocate, data la scarsa produzione, viene scambiato con medie attorno ai € 3,50-3,90/kg. Il prezzo del tiglio, data la produzione quasi assente in montagna e la produzione media in pianura, ha subito un’impennata e si attesta attorno ai 4,10-4,40€ kg. Molto attivo anche il mercato degli sciami, dove si registrano transazioni con quotazioni in leggera salita rispetto alla prima metà dell’anno. La situazione sanitaria delle api varia da buona a difficile a seconda degli areali, ed è dovuta spesso all’efficacia ed alla tempestività dei trattamenti antivarroa. In generale sono molte le fonti di preoccupazione. Infatti, il lungo periodo di siccità e temperature superiori alla media, che ha caratterizzato l’estate e parte dell’autunno, ha ridotto sensibilmente il numero di api. Le famiglie che si stanno invernando risultano quindi di dimensioni ridotte. Chi non ha provveduto a una nutrizione di emergenza si trova oggi ancora più in difficoltà. Come sottolineato anche nel precedente report una rosa di covata di dimensioni ridotte risente maggiormente della parassetizzazione dalla varroa rispetto a una di dimensioni maggiori. Inoltre sembrerebbe che i blocchi di covata, con relativo trattamento a base di Api-Bioxal, abbiano funzionato meno bene rispetto alla precedente stagione. Al momento è comunque impossibile e prematuro azzardare in merito conclusioni. Inoltre pare che i nuclei siano in condizioni migliori rispetto alle famiglie. Anche in questo caso non è ben chiaro il motivo. Per quanto riguarda la nutrizione pare che in alcuni areali, dove è maggiormente presente la razza ligustica, la nutrizione sia stata meno necessaria rispetto a quanto avvenuto in altre zone in cui sono presenti anche altre razze.

Situazione sanitaria

La situazione sanitaria delle api varia da buona a difficile a seconda degli areali, ed è dovuta spesso all’efficacia ed alla tempestività dei trattamenti antivarroa. In generale sono molte le fonti di preoccupazione. Infatti, il lungo periodo di siccità e temperature superiori alla media, che ha caratterizzato l’estate e parte dell’autunno, ha ridotto sensibilmente il numero di api. Le famiglie che si stanno invernando risultano quindi di dimensioni ridotte. Chi non ha provveduto a una nutrizione di emergenza si trova oggi ancora più in difficoltà. Come sottolineato anche nel precedente report una rosa di covata di dimensioni ridotte risente maggiormente della parassetizzazione dalla varroa rispetto a una di dimensioni maggiori. Inoltre sembrerebbe che i blocchi di covata, con relativo trattamento a base di Api-Bioxal, abbiano funzionato meno bene rispetto alla precedente stagione. Al momento è comunque impossibile e prematuro azzardare in merito conclusioni. Inoltre pare che i nuclei siano in condizioni migliori rispetto alle famiglie. Anche in questo caso non è ben chiaro il motivo. Per quanto riguarda la nutrizione pare che in alcuni areali, dove è maggiormente presente la razza ligustica, la nutrizione sia stata meno necessaria rispetto a quanto avvenuto in altre zone in cui sono presenti anche altre razze.

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

*I prezzi quotati riguardano sciami artificiali e non famiglie. Gli sciami artificiali da apicoltura biologica hanno raggiunto quotazioni intorno ai 120 euro

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

MELATA

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,35

4,55

3,35

3,55

4,30

4,60

3,50

3,90

95,00

110,00

9,50

10,75

Nord-Est

4,35

4,55

3,35

3,55

4,30

4,60

3,50

3,90

95,00

110,00

9,50

10,75

Centro

4,30

4,50

3,40

3,90

3,30

3,50

4,30

4,60

3,50

4,00

3,50

3,80

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

4,20

4,40

3,40

3,80

3,20

3,40

4,30

4,60

3,50

4,00

90,00

100,00

9,00

10,50

 

NOVEMBRE 2011

Mercato

La situazione del mercato all’ingrosso del miele non è particolarmente attiva, anche perché le transazioni che riguardano il castagno, il tiglio e la melata sono ormai concluse, data la scarsa produzione di questi mieli, mentre rimane ancora da scambiare ancora parte della produzione di miele di acacia. I prezzi sostanzialmente non subiscono forti variazioni rispetto al mese scorso. Il mercato dell’acacia registra numerose transazioni con prezzi in lieve ascesa ma che continuano sostanzialmente ad oscillare su quotazioni del mese precedente, tra i € 4,40 e i € 4,60/kg. Data l’assenza del castagno, i pochi scambi di cui si è avuta notizia hanno raggiunto picchi superiori ai € 5,20/kg, con prezzi in media tra i € 4,40 e i € 4,70/kg. Situazione analoga per l’eucalipto, con quotazioni elevate ma che si mantengono costanti, attorno ai 4 €/Kg. Stesso discorso per gli agrumi, con prezzi compresi tra i € 3,50 e i 3,90 €/Kg. Aumentano ancora le quotazioni dei millefiori, con prezzi che oscillano tra i € 3,60-4,00/kg, a seconda della qualità. Il poco millefiori di alta montagna viene scambiato con quotazioni attorno ai € 5/Kg. La melata mantiene le quotazioni dello scorso mese, e viene scambiata con medie attorno ai € 3,40-3,80/kg. Il prezzo del tiglio mantiene le quotazioni sicuramente superiori al 2010 e si attesta attorno ai 4,20-4,50€ kg.

Situazione santitaria

Si conferma la presenza di varroa al di sopra delle aspettative e della quantità registrata lo scorso anno, con infestazioni di livello medio-elevato su tutto il territorio nazionale e mortalità medio-bassa. Giungono a tal proposito segnalazioni di perdite di famiglie, soprattutto laddove i trattamenti estivi contro il parassita non hanno funzionato in modo adeguato. Sono in corso i trattamenti invernali a base di Api-Bioxal, sublimati o gocciolati. Chi ha provveduto a nutrizioni straordinarie in settembre per tamponare la penuria di scorte dovute alla persistente siccità estiva, oggi dispone di famiglie compatibili con un buon invernamento. Diversamente chi non ha nutrito potrebbe avere qualche problema nello svernamento e si prevede una forte richiesta di nuclei per la primavera. Sporadici casi di peste americana distribuiti a macchia di leopardo su tutto il territorio.

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

Regione di rilevazione

ACACIA

AGRUMI

MILLEFIORI

CASTAGNO

EUCALIPTO

MELATA

FAMIGLIE

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,40

4,65

3,60

4,00

4,40

4,70

3,40

3,80

95,00

110,00

9,50

10,75

Nord-Est

4,40

4,65

3,60

4,00

4,40

4,70

3,40

3,80

95,00

110,00

9,50

10,75

Centro

4,30

4,60

3,40

3,80

3,60

4,00

4,30

4,60

3,50

4,00

3,40

3,80

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

4,20

4,50

3,30

3,80

3,50

4,00

     –

3,50

4,00

90,00

100,00

9,00

10,50

*I prezzi quotati riguardano sciami artificiali e non famiglie. Gli sciami artificiali da apicoltura biologica hanno raggiunto quotazioni intorno ai 120 euro

 

DICEMBRE 2011

MERCATO

Il mercato rimane in una situazione simile a quella del mese precedente. Il mercato all’ingrosso registra l’esaurimento di scorte per quel che riguarda il miele di castagno, di tiglio e di rododendro, mentre è ancora attivo per il miele di acacia e per la melata. In particolare, per l’acacia, le scorte di questo miele sembrano ancora alte, e si attende una flessione dei prezzi, flessione che però ancora non è avvenuta. I prezzi all’ingrosso, quindi, non hanno subito sensibili variazioni rispetto al mese di novembre. Continua invece a essere attivo il commercio di miele al dettaglio, poiché la stagione invernale e le feste spingono i consumi dei prodotti apistici, anche se le temperature calde hanno frenato in parte i consumi. Il mercato dell’acacia registra transizioni con prezzi stabili tra i € 4,40 e i € 4,60/kg. Data l’assenza del castagno, i prezzi rimango alti, in media tra i € 4,40 e i € 4,70/kg. Situazione analoga per l’eucalipto, con quotazioni costanti attorno ai 4 €/Kg. Stesso discorso per gli agrumi, con prezzi compresi tra i € 3,50 e i 3,90 €/Kg. Prezzi leggermente in discesa per i millefiori, con prezzi che oscillano tra i € 3,30-3,80/kg, a seconda della qualità. La melata mantiene le quotazioni dello scorso mese, e viene scambiata con medie attorno ai € 3,50-3,70/kg. Il prezzo del tiglio mantiene le quotazioni molto alte e si attesta attorno ai 4,30-4,60€ kg. Segnalazioni di una forte richiesta di sciami e famiglie.

SITUAZIONE SANITARIA

Situazione più grave del previsto per le famiglie di api, con segnalazioni di forte criticità soprattutto al Nord, dove si registrano perdite importanti, al di sopra delle aspettative. Una situazione decisamente peggiore rispetto a quella dello scorso anno. La siccità tardo estiva ha fortemente penalizzato le importazioni di polline e nettare e ha ridotto la deposizione, con il risultato di veder esasperati i problemi di varroa e di aver invernato famiglie mediamente piccole. Le temperature del mese di dicembre sopra la media stagionale hanno spinto le api a muoversi e, di conseguenza, a consumare ancora di più le scorte.

Si segnala quindi una forte domanda di nuclei, alla quale il mercato fatica a rispondere. Questa domanda è determinata sia dalla necessità di rimonta delle perdite che dalla tendenza, sempre più evidente, di interesse crescente del settore apistico. L’andamento stagionale non ha però favorito la produzione di nuclei.

Si conferma la presenza di varroa al di sopra delle aspettative e della quantità registrata lo scorso anno, con infestazioni di livello medio-elevato su tutto il territorio nazionale e mortalità medio-bassa. Sporadici casi di peste americana distribuiti a macchia di leopardo su tutto il territorio.

Prezzi all’ingrosso e andamento produttivo

 

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100,00

Regione di rilevazione

ACACIA

 

AGRUMI

 

MILLEFIORI

 

CASTAGNO

 

EUCALIPTO

 

MELATA

 

FAMIGLIE

 

REGINE

 

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Min

Max

Nord-Ovest

4,40

4,60

3,30

3,80

4,40

4,70

3,50

3,70

95,00

110,00

9,50

10,75

Nord-Est

4,40

4,60

3,30

3,80

4,40

4,70

3,50

3,70

95,00

110,00

9,50

10,75

Centro

4,30

4,60

3,40

3,80

3,30

3,80

4,30

4,70

3,50

4,00

3,50

3,70

95,00

105,00

9,50

10,50

Sud e Isole

4,20

4,50

3,30

3,80

3,20

3,70

3,50

4,00

90,00

9,00

10,50

*I prezzi quotati riguardano sciami artificiali e non famiglie. Gli sciami artificiali da apicoltura biologica hanno raggiunto quotazioni intorno ai 120 euro