ANDAMENTO METEOROLOGICO

L’ultimo mese dell’estate meteorologica 2023 mostra un andamento termo-pluviometrico a livello nazionale notevolmente variabile in funzione delle tre decadi ma anche della latitudine. Le temperature medie sono risultate superiori alla norma climatologica, sebbene non ai livelli molto elevati del precedente mese di luglio, mentre le precipitazioni hanno osservato accumuli con una distribuzione in linea con i canoni climatologici, caratterizzati da una maggiore piovosità sulle regioni settentrionali fino a divenire scarse su quelle meridionali. Tuttavia, anche sulle aree maggiormente interessate dai fenomeni, gli apporti sono stati assai irregolari causa la prevalente componente temporalesca delle piogge.

Agosto 2023 si è chiuso con un’anomalia di temperatura media, su base nazionale, di +0,8°C rispetto alla media del trentennio 1981-2010, e di 0,4°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020. La determinazione delle suddette anomalie di temperatura media, è stata forzata da due distinti periodi all’interno del mese: una prima decade assai fresca con un’anomalia di -1,8°C su base nazionale (1981-2010), ma con picchi fino a -2,5°C sul Nord-Est e sulle regioni centrali, cui ha fatto da contraltare una caldissima terza decade con anomalia nazionale di +2,2°C e massimi fino alla soglia dei +3°C sulle regioni settentrionali e quelle del versante adriatico. Anche la seconda decade del mese è stata sostanzialmente più calda al Nord e sulla Toscana (anomalie fino a +4°C sul Piemonte), mentre sulle restanti regioni centrali e su quelle meridionali i valori termici medi sono risultati in linea con la norma o solo lievemente superiori.Continua a leggere il report completo sull’andamento meteorologico con le previsioni di scenario per le prossime due settimane.

 

ANDAMENTO PRODUTTIVO

Come evidenziato nelle scorse rilevazioni, dalla seconda metà di giugno in poi lo stabilizzarsi delle condizioni meteorologiche ha finalmente permesso una graduale ripresa a condizioni più favorevoli ai raccolti. Una ripresa fortemente auspicata per recuperare, almeno in parte, una stagione complessivamente negativa per via di una fase primaverile estremamente critica.

Al Nord si sono avuti risultati soddisfacenti sulle fioriture di montagna (è stata una buona annata per il tiglio di montagna e per il rododendro) e sul castagno in quota, mentre il castagno basso ha dato rese generalmente più scarse. Le abbondanti piogge primaverili hanno inoltre favorito lo sviluppo delle piante erbacee coltivate e spontanee e in alcune zone di pianura, soprattutto al Centro e al Sud, questo ha permesso di ottenere buone rese di millefiori tardivi e di monoflora come il trifoglio.

In diverse zone del Sud e delle Isole, la finestra favorevole ai raccolti è terminata con l’arrivo del caldo eccezionale dei mesi di luglio e agosto e a causa delle scarse precipitazioni. Oltre all’arresto dei raccolti, le temperature superiori ai 40°C hanno creato problemi alla termoregolazione degli alveari e causato talvolta la morte di intere famiglie. In Sicilia e in Calabria al caldo estremo si sono aggiunti gli incendi che hanno distrutto o spopolato diversi alveari.

Nel mese di agosto, spesso insieme ai millefiori estivi, è stata osservata la presenza di melata talvolta in quantità sufficiente ad ottenere dei piccoli raccolti. Altrimenti, i flussi di melata hanno comunque contribuito a riempire i nidi e sostenere le famiglie nel corso delle consuete operazioni di trattamento della varroa.

Vediamo in particolare la situazione per regione sulla base delle informazioni raccolte dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio, tramite interviste ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.

Valle d’Aosta
La stagione si è conclusa bene con medie molto buone per il rododendro e per il millefiori di alta montagna delle Alpi, forse leggermente migliori in Alta Valle rispetto al resto della regione. Per il rododendro sono state registrate medie produttive dai 20 ai 28 kg/alveare, mentre il millefiori di alta montagna delle Alpi, prodotto in una fascia che va dai 1400 m ai 1700 m di altitudine, ha reso mediamente tra i 21 e i 24 kg/alveare.

Piemonte
È stata una buona annata per i raccolti di miele di rododendro di cui sui rilevano medie comprese prevalentemente tra i 15 e i 25 kg/alveare. Il nettare di rododendro ha contribuito anche alle buone produzioni di millefiori di alta montagna stimate tra i 20 e i 25 kg/alveare.

Lombardia
Gli apicoltori nomadisti che spostano gli alveari in alta montagna hanno avuto delle soddisfazioni sulla fioritura del rododendro con medie comprese prevalentemente tra i 15 e i 25 kg/alveare.

Liguria
In concomitanza o successivamente al raccolto del castagno è stato possibile produrre del millefiori estivo, con il contributo di nettari come il ligustro e altre piante spontanee. Concluso il periodo di gran caldo, la maggior parte delle famiglie si presentano ancora ben scortate anche se con covate non estesissime. 

Friuli Venezia Giulia
Nel mese di agosto, a causa della scarsa piovosità e delle temperature elevate, sono stati segnalati molti interventi di alimentazione di soccorso specialmente nella fascia della pianura friulana e isontina, nel territorio a sud di Pordenone e Udine.

Veneto
Nelle zone di montagna della provincia di Belluno, dopo il raccolto del tiglio è stata rilevata la produzione di circa un melario di millefiori estivo con melata. In alta montagna si segnalano interessanti raccolti di miele di lampone, mescolato alla melata d’abete, nelle radure che si sono create a causa degli abbattimenti degli abeti, dovuti prima alla tempesta Vaia e poi all’attività del bostrico.

Trentino Alto Adige
L’andamento stagionale è stato sfavorevole alla produzione di melata d’abete. Nel mese di agosto è stato inoltre necessario tornare a nutrire gli alveari in carenza di scorte.

Emilia Romagna
Nei mesi estivi, nella pianura e nella prima collina delle province di Ravenna e Forlì-Cesena, sono stati segnalati buoni raccolti di miele di erba medica. Raccolti di erba medica sono stati segnalati anche in provincia di Parma e Ferrara. Le rese medie dichiarate vanno dai 16 ai 20 kg/alveare. Nella provincia di Rimini, sono stati rilevati raccolti di 14 kg/alveare di miele di girasole.

Toscana
Nel mese di agosto è stata rilevata la presenza di flussi di melata, spesso raccolta insieme al millefiori. La melata ha inoltre contribuito a riempire i nidi nel periodo di blocco della deposizione delle regine, indotto negli alveari per le operazioni di controllo della varroa. Diversamente da quanto inzialmente rilevato, è stata segnalata anche la presenza di melata d’abete in limitatissime zone dell’Appenino Tosco-Romagnolo. Si tratta di produzioni estremamente circoscritte, su pochissimi alveari, e in quantità lontane dalle rese che si possono potenzialmente ottenere in buone annate per la melata d’abete. 

Marche
A causa delle pessime condizioni meteo-climatiche, la produzione del miele è iniziata tardivamente. Nelle zone interne, i raccolti sono proseguiti fino alla metà del mese di agosto. La produzione di miele di girasole si è attestata sugli 8-10 kg/alvere nelle zone specificamente vocate. Complessivamente le produzioni medie aziendali della stagione si sono attestate sui 15 kg/alveare nella zona costiera, più penalizzata dallo sfalcio precoce dell’erba medica, e sui 20 kg/alveare nelle zone collinari dell’entroterra.

Lazio
Si conferma che è stato rilevato qualche raccolto di melata, sia di quercia che di pino. Quest’ultima tipologia di melata, di recente comparsa, deriva dall’attività della cocciniglia Toumeyella parvicornis che causa severe infestazioni alle piante di pino ma produce un raccolto inaspettato e spesso abbondante,  soprattutto nelle aree litoranee. Quest’anno la sua presenza è stata inferiore rispetto allo scorso anno ma è stata comunque abbondante nei nidi oltre che permettere un raccolto stimabile in 10-12 kg/alveare.

Umbria
Nel periodo estivo si è osservata una ripresa, con raccolti anche discreti di millefiori, ottenuti sulle fioriture di erba medica e trifoglio. Su queste fioriture è stato possibile ottenere anche dei buoni raccolti di mieli uniflorali.

Abruzzo
Si confermano raccolti di millefiori di circa 15 kg/alveare, nelle zone di alta montagna della provincia dell’Aquila.

Molise
I raccolti estivi di millefiori, rilevati su alveari in produzione nelle province di Isernia e Campobasso sono stati molto variabili, con rese comprese tra gli 8 e i 20 kg/alveare. I raccolti di girasole sono stati scarsi e talvolta accompagnati da fenomeni di spopolamento. Le rese rilevate su alveari in produzione nella provincia di Campobasso vanno dai 4 ai 10 kg/alveare. Nella provincia di Campobasso si rileva anche qualche raccolto di trifoglio.

Campania
In diverse province si registrano produzioni di millefiori estivo di 8-10 kg/alveare. Sono state rilevate anche rese superiori ma probabilmente dovute alla presenza contemporanea di melata, che è stata rilevata come raccolto uniflorale in diverse province. Nel mese di agosto le famiglie di api hanno iniziato a mostrare segni di leggera regressione per il caldo intenso ma si sono mantenute attive.

Basilicata
In provincia di Matera sono stati rilevati raccolti di eucalipto molto eterogenei con rese rilevate comprese tra i 5 e i 15 kg/alveare. I flussi nettariferi di eucalipto si sono sovrapposti talvolta alla melata e al trifoglio. Sulla fioritura del trifoglio si rilevano buoni raccolti uniflorali, compresi prevalentemente tra i 15 e i 23 kg/alveare con qualche punta superiore.

Puglia
L’assenza di precipitazioni e le elevate temperature del mese di luglio hanno condizionato la produzione del miele millefiori estivo che è risultata scarsissima, anche per la totale assenza di melata che, in gran parte della regione, costituisce normalmente una componente importante di questo miele.

Calabria
La produzione di eucalipto estivo in Calabria è meno importante della principale produzione autunnale ma, a seconda degli anni, si possono ottenere dei piccoli raccolti. Quest’anno le rese migliori sono state rilevate nella provincia di Catanzaro, dove ci sono le maggiori estensioni di boschi di eucalipto a fioritura estiva. 

Sicilia
A partire dal mese di luglio, il forte caldo con temperature di oltre 40 °C e la disomogeneità nella forza delle famiglie hanno influito negativamente sia sui raccolti di castagno che di eucalipto. 

Sardegna
Per quanto riguarda il miele di eucalipto, che in Sardegna è un raccolto importante con ottime potenzialità, sono diversi anni che le aspettative vengono deluse. Quest’anno le rese rilevate su alveari in produzione nelle province di Oristano e Cagliari sono state estremamente variabili, prevalentemente dai 10 ai 22 kg/alveare in media. Non mancano tuttavia anche segnalazioni di rese inferiori alla media prevalente, fino a raccolti molto scarsi di 5 kg/alveare. 

 

ANDAMENTO DI MERCATO

Alla fine di agosto, l’assenza di transazioni all’ingrosso significative, sul mercato dei fusti da 300 kg, non permette ancora di esprimere dei prezzi per le principali tipologie di miele. Il rallentamento del mercato nei mesi estivi, quando si stanno ancora concludendo le operazioni di estrazione del miele della stagione in corso, è un fenomeno fisiologico, ma negli ultimi anni stiamo assistendo a periodi di stasi prolungata che riflettono una profonda crisi di mercato. Permane dunque la situazione evidenziata nella scorsa rilevazione, ovvero di una domanda estremamente bassa di miele da parte dei principali confezionatori, che si rivolgono ai canali di vendita della Grande Distribuzione Organizzata. Non è possibile dunque parlare di effettive transazioni, ma solo di qualche prima proposta di acquisto, da cui risulta già piuttosto evidente un calo delle quotazioni rispetto allo scorso anno. C’è preoccupazione che il calo dei prezzi sia tale da non assicurare alle aziende apistiche l’adeguata remunerazione dei fattori della produzione, in un’annata caratterizzata da rese complessivamente scarse e forti difficoltà produttive. 

Sono stati registrati scambi di polline deumidificato millefiori in Veneto e in Campania a prezzi compresi tra 20,00 e 22,00 €/kg (partite superiori ai 20 kg).

Il mercato degli sciami è ormai esaurito e quello delle regine è alle battute finali. A fine stagione, per la minore disponibilità di regine feconde, il prezzo delle regine torna a salire a prezzi più simili a quelli di inizio stagione (18-20 €/cad).

 

EMERGENZE

Si allarga, in Liguria, la presenza di Vespa velutina, segnalata in predazione sugli alveari nel comune di Genova. Anche in Toscana, prosegue l’espansione della vespa predatrice delle api, con la prima segnalazione di adulti di Velutina in caccia, in due apiari della provincia di Pistoia. 
In Calabria, in alcune zone della provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia, gli incendi e la mancanza di nettare, dovuta alle temperature troppo elevate, hanno causato spopolamenti e perdite di alveari. Si stima che siano circa 350, le famiglie perse complessivamente. Anche in Sicilia, agli spopolamenti e alle perdite dovute al caldo estremo, si sono aggiunti gli incendi dolosi che hanno causato la distruzione di 120 alveari, secondo le segnalazioni ufficiali. In Sardegna, nella prima metà di luglio, le altissime temperature fino a 46°C registrate nella zona del Sarrabus Gerrei, Sarcidano e Trexenta nella Sardegna Sud orientale, hanno causato la morte delle famiglie di api di intere postazioni. Almeno 500 gli alveari interessati dal danno e segnalati alla Regione.

 
NOTE METODOLOGICHE

La rilevazione mensile viene effettuata dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio tramite interviste ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.

L’andamento meteorologico viene elaborato con il supporto di Pierluigi Randi, meteorologo professionista.

La resa media (kg/alveare) per tipologia di miele è rilevata su alveari in produzione nelle province vocate.

Il prezzo del miele (€/kg) è riferito a transazioni avvenute sul mercato all’ingrosso ed è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.

Il prezzo delle regine (razza ligustica) è I.V.A. esclusa.

Il prezzo degli sciami è I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).

Il prezzo di propoli e polline è I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale è I.V.A. esclusa.

Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.