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#25 – Trattamenti antizanzara, pericolosi per gli altri invertebrati!
Gli insetticidi anti-zanzara utilizzati nelle risaie influiscono sulla sopravvivenza di due specie non bersaglio: Ischnura elegans e Daphnia magna
Abstract
Nelle risaie, gli insetticidi sono comunemente utilizzati per controllare le larve di zanzara. Possono, tuttavia, avere effetti negativi sia sui vertebrati sia sulle specie di invertebrati non bersaglio. In questo studio, sono stati esaminati gli effetti dell’esposizione intermittente a diverse concentrazioni di cipermetrina (0,15, 0,015, 0,0015 mg/L) e diflubenzurone (0,15, 0,015, 0,0015 mg/L) sul tasso di schiusa delle uova, sul tasso di crescita e di sopravvivenza larvale nella libellula Ischnura elegans ed il tasso di sopravvivenza nel crostaceo Daphnia magna. L’esposizione agli insetticidi ha avuto effetti negativi significativi sulla percentuale di schiusa delle uova di libellula. Anche le larve esposte crescevano meno, dimostrando una mortalità più elevata rispetto alle larve di controllo. In Daphnia, il test di tossicità acuta effettuato ha rilevato una maggiore inibizione della mobilità negli esemplari esposti agli insetticidi. Si è osservata una risposta proporzionale alla concentrazione di insetticida: i livelli di esposizione più alti hanno mostrato una maggiore riduzione delle prestazioni vitali. I valori più alti testati, corrispondono a quelli attualmente impiegati in agricoltura. Questo studio suggerisce che l’esposizione a questi due insetticidi molto comuni colpisce fortemente gli invertebrati non bersaglio anche a concentrazioni molto basse.
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