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#26 – Il glifosato perturba il microbiota intestinale delle api mellifere
Il glifosato può influenzare i simbionti batterici degli animali che vivono vicino a siti agricoli, compresi gli impollinatori come le api
Il glifosato bersaglia l’enzima 5-enolpiruvilshikimato-3-fosfato sintasi (EPSPS), enzima coinvolto nel ciclo metabolico dello shikimato che avviene nelle piante e in alcuni microrganismi. Pertanto, il glifosato può influenzare i simbionti batterici di animali che vivono vicino ai siti agricoli, compresi gli impollinatori come le api. Il gene che codifica per l’enzima EPSPS è presente in quasi tutti i genomi sequenziati dei batteri intestinali dell’ape, indicando quindi che le api sono potenzialmente suscettibili al glifosato. Nell’articolo viene dimostrato che l’abbondanza relativa e assoluta del microbiota intestinale diminuisce nelle api esposte del glifosato alle concentrazioni documentate in ambiente. L’esposizione al glifosato delle giovani operaie ha aumentato la mortalità delle stesse se esposte al patogeno opportunista Serratia marcescens. Anche la composizione del microbiota intestinale delle api varia in relazione all’esposizione al glifosato, a seconda che le api posseggano l’enzima EPSPS di classe I (sensibile al glifosato) o di classe II (insensibile al glifosato).
Quindi, l’esposizione delle api al glifosato può potenzialmente perturbare il loro microbiota intestinale, influenzando così la salute delle api e la loro efficacia come impollinatori.
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