PRODUZIONE

Come anticipato nel “comunicato di emergenza” l’apicoltura italiana attraversa in questo avvio di stagione apistica 2019 un momento difficile a causa della prolungata situazione meteo-climatica avversa che si è protratta per tutto il mese di maggio e che ha colpito tutto il territorio nazionale sia pure con diversa intensità.

In particolare la situazione nelle diverse aree geografiche:

Valle d’Aosta

Ad oggi in Valle d’Aosta la produzione è nulla. Temperature troppo basse e tempo instabile non hanno permesso alle api di raccogliere e ai fiori di dare nettare. Si spera in un mutamento della situazione meteo che consenta di effettuare un ultimo spostamento utile ad altitudini maggiori di 1300-1400 m per riuscire a produrre qualcosa. Si attendono aggiornamenti con la prossima rilevazione.

Piemonte

In tutta la regione la situazione è pessima. La produzione sembra nulla, e la poca acacia raccolta nei rari giorni di bel tempo viene consumata dalle api.

Lombardia

Analogamente al resto del nord-ovest anche in Lombardia si registrano produzioni estremamente scarse o nulle come evidenziano alcuni dati raccolti sulle produzioni registrate nelle diverse province per l’acacia:

Pavia 2-7 kg/alveare in pianura e 0 in collina, Cremona e Lodi 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare, Bergamo 5 kg/alveare in pianura, produzione azzerata in collina. Brescia 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare in pianura, produzione azzerata in collina. Como e Varese 0-3 kg/alveare, Monza Brianza 0-5 kg/alveare, Milano 3-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare, Mantova 3-5 kg/alveare in pianura, 2-4 kg/alveare in collina. Nessuna produzione in provincia di Lecco e Sondrio.

Friuli Venezia Giulia

Anche in Friuli la produzione di miele acacia è praticamente azzerata. Si stimano 2-3 kg/alveare. Si è riusciti a produrre un po’ di miele di tarassaco in alcune zone ma a macchia di leopardo. Relativamente alla zona di Gorizia si stima una resa a smielatura avvenuta di circa 10 kg/alveare.

Veneto

Produzione di acacia azzerata anche nei colli Euganei e nella pianura del padovano. Sembra che in alcune zone sia stata prodotta una minima quantità di millefiori primaverile stimabile in circa 3 kg/alveare.

Trentino Alto Adige

Il clima piovoso e con temperature sotto la media stagionale non ha consentito produzioni significative. Si stimano circa 2 kg/alveare di miele di melo mentre la produzione di acacia è a zero.

Emilia- Romagna

In molte zone collinari è stato necessario nutrire artificialmente le colonie anche durante la fioritura dell’acacia. Le rese stimate nel piacentino per il miele di acacia sono di 0-5 kg/alveare.

Toscana

In Toscana si stima una perdita superiore al 70% di miele primaverile (acacia compresa), prima a causa della persistente siccità di inizio primavera e poi del successivo maltempo caratterizzato da precipitazioni e un significativo calo termico che si è protratto per tutto il mese di maggio. In alcune zone della Toscana (Livornese, Senese, Grossetano, Chianti Fiorentino) si sono prodotte quantità limitate di miele di erica e di millefiori primaverile, mentre negli areali di media – alta collina non è stato prodotto niente e gli apicoltori sono stati costretti a nutrire le api.

Marche

La fioritura dell’acacia è stata lunga grazie alle temperature sotto media; tuttavia i raccolti sono stati compromessi dalle piogge continue, dai violenti acquazzoni e dalla difficoltà a contenere le sciamature per tutto il mese di maggio. La situazione è generalizzata dalla fascia litoranea a quella collinare interna, nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli. La resa stimata per il miele di acacia è di 0-5 kg/alveare ma in molti non hanno ritirato il poco miele a melario.

Lazio

Nella zona dei colli romani non è stato possibile produrre miele di acacia. In alcune zone interne l’acacia è ancora in fiore ma le basse temperature non fanno sperare in un raccolto significativo.

Umbria

La produzione è annullata sia per l’acacia che per il millefiori.

Abruzzo

Anche in Abruzzo la produzione di miele di acacia è stata scarsissima, stimata in appena 4-5 kg/alveare.

Molise

Gli unici raccolti di miele che si sono registrati sono nella zona vicino la costa, con una resa stimata a melario di circa 2-9 kg/alveare di miele millefiori, mentre risultano nulli nell’interno della regione dove il maltempo oltre a ritardare la fioritura dell’acacia non ha permesso fino ad oggi alcun tipo di raccolto.

Campania

Situazione molto critica in Campania con produzioni completamente azzerate o insignificanti. Nelle province di Avellino e Benevento le piogge costanti per tutto il mese e le basse temperature non hanno consentito nè di produrre il millefiori primaverile né l’acacia. Il raccolto di sulla è in corso ma le stime a raccolto quasi concluso sono di appena 5 kg/alveare. Alcune zone sono state anche colpite da grandinate che hanno distrutto ogni fioritura. In provincia di Salerno qualche chilo di miele è stato portato a melario ma spesso non abbastanza da giustificare la raccolta dei melari. Le rese stimate a melario sono in media di 3-5 kg/alveare per il miele di erica mediamente, 5-8 kg/alveare per il miele di agrumi, 0-5 kg/alveare per il miele di acacia. Situazione analoga in provincia di Napoli e Caserta con rese stimate in media di 3-5 kg/alveare di miele di acacia, 3 kg/alveare di miele millefiori che non è stato neanche raccolto.

Basilicata

In Basilicata sulla costa ionica nonostante le condizioni climatiche poco favorevoli abbiano comunque condizionato i raccolti, che potevano essere molto migliori, si registra una discreta produzione di miele di agrumi, stimato in circa due melari per alveare (25-30 kg/alveare). Analogamente nelle zone più calde con fioritura precoce sta rendendo bene anche la sulla. Ci segnalano una resa media di 20 kg/alveare riferita alla zona dei comuni di Valsinni e Senise dove è in atto una abbondante fioritura.

Puglia

In Puglia le produzioni sono state fortemente penalizzate dalle avverse condizioni climatiche (freddo, pioggia) a partire dalla produzione del miele di ciliegio che ha fatto registrare una resa di non più di 5 kg/alveare. Il dato si riferisce ad alveari localizzati nella zona a sud di Bari (Turi, Putignano, Conversano, Monopoli, Gioia del Colle). Per quanto riguarda il miele di agrumi, a smielatura avvenuta si stima una produzione di 10 kg/alveare relativamente alla provincia di Taranto (Massafra, Castellaneta, Ginosa, Palagiano). La fioritura è partita in ritardo di circa 20 giorni rispetto alla media stagionale ed è stata scarsa e poco omogenea. Nei comuni di Castellaneta e Palagiano, a peggiorare la situazione, una forte grandinata ha distrutto completamente l’ultima parte della fioritura. In altre zone i raccolti sono stati pressoché nulli. Si registra invece una discreta produzione di miele millefiori primaverile tardivo (raccolto a maggio), stimata a melario in circa 15 kg/alveare, in alcuni areali della parte sud della regione (provincie di Taranto, Brindisi e Lecce, parte sud della Provincia di Bari), mentre il raccolto è scarso o nullo nella parte nord della regione (provincia di Foggia e nord della provincia di Bari).

Calabria

In Calabria la produzione di miele di agrumi è stata disomogenea con differenze apprezzabili tra il nord e il sud della regione. Si registrano rese di 22 kg/alveare al sud, nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria e 15 kg/alveare al nord nella provincia Cosenza. Per quanto riguarda il raccolto di miele di sulla attualmente si stima una media regionale di 25 kg/alveare.

Sicilia

In Sicilia la produzione di miele di agrumi è stata molto disomogenea e ostacolata dal maltempo (specialmente per le minime notturne basse) con produzioni scarse e a macchia di leopardo. Si stimano rese medie di 10 kg/alveare in provincia di Agrigento e 12 kg/alveare nel Siracusano mentre gli apicoltori Catanesi visto il magro raccolto di pochi chili ad alveare hanno preferito spostare gli alveari verso le fioriture di sulla e puntare su questo raccolto.  Al momento la prima fioritura della sulla in provincia di Palermo sta rendendo in media circa 15 kg/alveare. Gli apicoltori sposteranno poi gli alveari più in alto sul secondo raccolto.

Sardegna

Azzerata la produzione del miele di asfodelo in tutta la regione. Fino alla prima decade di maggio anche in Sardegna le condizioni meteo climatiche hanno inciso negativamente sui raccolti con produzioni in calo del 50%. Successivamente la situazione sembra migliorata anche se non in modo omogeneo e solo in alcune zone.

In particolare le rese medie stimate nelle zone vocate di riferimento:

Asfodelo: non sono state registrate produzioni significative di questo miele.

Agrumi: 12 kg/alveare stimati a smielatura avvenuta. Il dato si riferisce alla  produzione media ottenuta nelle zone vocate del Basso e Medio Campidano e Sarrabus.

Sulla: 18 kg/alveare considerata una produzione media stimata di un melario e mezzo circa prevista nelle zone della Sardegna Centrale.

Millefiori: 25 kg/alveare in apicoltura convenzionale, 18 kg/alveare in apicoltura biologica stimati dopo la smielatura. Il dato si riferisce a produzioni localizzate solo alla zona del Sarrabus, nella fascia compresa tra Berchidda e Monti e in limitate zone del Cagliaritano e dell’Oristanese.

MERCATO

Per quanto riguarda il mercato del miele non si registrano transazioni se non per uno scambio di miele millefiori in latte da 25 kg a 5,5 €/kg in Sardegna.

In Piemonte la propoli da raschiatura viene scambiata al prezzo di 75 €/kg se convenzionale, 100 €/kg se biologica.

In Campania ci segnalano che le produzioni di pappa reale sono molto sotto la norma a causa del maltempo. Non si registrano vendite anche se il prezzo della pappa reale all’ingrosso si mantiene sui 600 €/kg.

Il mercato delle regine è sempre molto attivo nonostante i problemi dovuti al maltempo anche per questo settore. Si confermano sostanzialmente i prezzi dello scorso mese riportati nella tabella riepilogativa.

Per quanto riguarda la compravendita di sciami si segnala una diminuzione del prezzo degli sciami in Campania dove si registrano piccole vendite al prezzo di circa 60 € per sciame. Le forbici di prezzo per regione di rilevazione sono riportati nella tabella riepilogativa.

Anche i servizi di impollinazione hanno risentito delle condizioni climatiche avverse che hanno causato forti ritardi nell’introduzione delle api. Attualmente le api vengono introdotte su anguria in pieno campo e i bombi su pomodoro ad un prezzo compreso tra 45 e 55 € per unità.

Altre informazioni

Lo scenario generale è estremamente negativo. Il maltempo del mese di maggio oltre ad azzerare la produzione di miele ha causato problemi alle famiglie che in questo periodo sono alla massima espansione e dovrebbero essere nel picco produttivo. Al contrario diffusamente in tutto il territorio nazionale le api hanno consumato le scorte costringendo gli apicoltori ad intervenire con costose nutrizioni zuccherine sia pure con l’acacia in fiore per salvare le famiglie dalla morte per fame.
A complicare ulteriormente il lavoro dell’apicoltore, in molte zone si è verificata una fortissima febbre sciamatoria con sciamature ripetute e numericamente consistenti.
A causa delle condizioni meteo avverse si segnalano inoltre problemi dovuti alla irregolare attività di deposizione delle regine con il conseguente stentato sviluppo delle famiglie e problemi sanitari generali della covata (peste europea, virosi, covata calcificata) a carico delle famiglie indebolite e fortemente stressate.
Viene inoltre segnalata una presenza di varroa sopra la media in alcune zone.
Anche gli allevatori di api regine da più zone d’Italia segnalano difficoltà in allevamento con percentuali di fecondazioni molto basse dovute sia al maltempo che ai Gruccioni, uccelli che si nutrono di api e in particolare di api regine, la cui presenza in alcuni areali è diventata una vera e propria emergenza.

Emergenze

L’apicoltura italiana si trova in uno stato di emergenza generale dovuto al maltempo e all’assenza di significative importazioni di nettare nel periodo di massimo sviluppo delle famiglie e in cui normalmente si registrano le prime importazioni di nettare nel melario. Si segnalano numerosi casi di famiglie morte di fame e la frequente e diffusa necessità di ricorrere all’alimentazione di soccorso.
In questo quadro generale continuano purtroppo le segnalazioni di furti. In Provincia di Taranto 10 alveari con melario contenente del miele di agrumi sono stati sottratti mentre nell’ultima settimana del mese nella zona tra Napoli e Caserta sono stati rubati circa 80 alveari provvisti di melari.

Prezzi all’ingrosso: miele – sciami– regine, da apicoltura convenzionale, servizio di impollinazione

Regione  di rilevazione SCIAMI
REGINE
SERVIZIO DI IMPOLLINAZIONE CON NUCLEI ORFANI
  min max min max min max
Nord-Ovest 110 120
Nord – Est 110 120
Centro 110 120 15 15
Sud 60 120 12 16 40 50
Isole 85 120 15 18 24 35

NOTE

Il prezzo del miele (€/kg) è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.

Il prezzo delle regine (razza ligustica) è inteso I.V.A. esclusa.

Il prezzo degli sciami è inteso I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).

Il prezzo di propoli e polline è inteso I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale I.V.A. esclusa.

Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.

L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza, significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni