DICEMBRE 2007

Mercato
Mercato positivo per quasi tutti i mieli, con prezzi in aumento per i mieli scuri e le produzioni biologiche e stabili o in leggero rialzo per gli altri. Gli aumenti più consistenti per il miele di castagno e la melata di bosco. Buoni risultati anche per il miele di acacia, per quello di agrumi e di eucalipto. L’unico miele con quotazioni stabili sembra essere il millefiori, anche se, contrariamente alla norma sembrano spuntare i prezzi migliori i millefiori scuri.
In ottima salute i mieli biologici, con prezzi anche del 20-25% in più di quello tradizionale: l’acacia bio ha superato abbondantemente i 4 Euro/kg e il castagno i 3,5 Euro/kg. Ormai introvabile la melata bio.

Interessante anche il mercato internazionale del miele, in rialzo dall’estate e ormai stabile da tre mesi, con prezzi medi per il miele millefiori argentino sempre sopra i 2,1 $/kg e di quello asiatico che ormai sfiora i 2 $/kg.

Di seguito si riporta l’andamento del 2007 sul mercato statunitense. I prezzi sono medi e indicati in $/kg, trasporto e tasse comprese. Per l’Argentina i prezzi sono riferiti al miele millefiori “extra light amber” e per Cina/Vietnam al millefiori “light amber”.
Sanità
Numerose segnalazioni da quasi tutto il Nord e da alcune regioni del Centro-Sud di consistenti perdite di famiglie, anche del 50%, probabilmente a causa della varroa. Gli allevamenti più penalizzati sono quelli biologici, ma i danni non mancano nemmeno tra quelli tradizionali.

NOVEMBRE 2007

Mercato
Prezzi stabili o in leggero rialzo, con una forbice tra i prezzi minimi e massimi significativa. Il miele più in “salute” è certamente la melata di bosco (metcalfa), mediamente quotato 2,50 Euro/kg, con punte per il biologico di 2,80 Euro/kg. Per la prima volta un miele considerato fino ad una decina di anni fa di “serie B”, supera nel prezzo quasi tutti i mieli, avvicinandosi a quello dell’acacia.
Abbastanza bene il miele di acacia che, seppur con alti e bassi, regge mediamente sopra i 3 Euro/kg.
Da segnalare anche gli ottimi risultati del miele biologico, con prezzi del 15-20% più elevati del tradizionale.
Sul mercato internazionale i prezzi sono stabili, con il miele millefiori argentino quotato sul mercato statunitense a 2,15/2,18 $/kg e i millefiori provenineti dall’Oriente (Cina, Vietnam) a 1,91 $/kg.

OTTOBRE 2007

Produzione
Produzioni medio basse per i due restanti raccolti autunnali. In Calabria l’eucalipto autunnale, dopo un discreto inizio, ha dato rese medio-basse, che non hanno consentito di rimediare al già scarso raccolto estivo. Il raccolto del miele di corbezzolo è stato pressoché nullo in Toscana e appena sotto alla media in Sardegna.

Mercato
Dopo i sobbalzi del mese scorso, il mercato sembra essersi stabilizzato, con transazioni meno numerose e prezzi abbastanza stabili. Da segnalare la netta riduzione della forbice tra prezzi minimi e massimi che nei mesi scorsi aveva caratterizzato il mercato. Il miele di acacia è venduto tra i 3 e i 3,20 Euro/Kg, il castagno a 2,50-2,60 Euro/kg e il millefiori a 2,20-2,30 Euro/Kg.
Sul mercato mondiale il prezzo del miele sta raggiungendo una sorta di stabilità, con prezzi molto simili in tutti i Paesi esportatori. Le variazioni sono ormai di 10-15 centesimi di $ al kg, con il millefiori argentino (che tra i grandi esportatori spunta il prezzo più alto) stabilmente sopra i 2,20 $/kg.

Sanità
Gravissima emergenza per la varroa. Negli allevamenti biologici di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna i problemi maggiori, con perdite intorno al 20-30 %, con punte anche superiori al 50%. Appena migliore la situazione negli allevamenti tradizionali, ma dalle numerosissime segnalazione l’inverno sarà un’incognita e tra gli apicoltori c’è grande pessimismo per la prossima stagione.

SETTEMBRE 2007

Produzione
In Calabria è iniziata la raccolta del miele di eucalipto autunnale, ma anche se è presto per trarre conclusioni sembra un’annata non particolarmente felice. Per il corbezzolo, probabilmente annata negativa in Maremma e nella media in Sardegna.

Mercato
Mercato in movimento, con prezzi in salita, ma che ancora più che nei mesi scorsi evidenzia una forte instabilità. Si sta infatti ampliando sempre più la forbice tra prezzi minimi e massimi, che per i principali mieli è di quasi un Euro/kg. L’acacia – se si escludono alcune residue transazioni tra i 2,70 e i 2,80 Euro/kg – è ora quotata sopra i 3 Euro/kg, con punte anche di 3,50 Euro/kg. In aumento la melata a causa della scarsità di prodotto e il castagno. Bene anche il miele di agrumi, con medie vicine ai 3 Euro/kg.

Altre informazioni
Si sta diffondendo la preoccupazione per le infestazioni di varroa che, se non controllata adeguatamente in preparazione dell’inverno, potrebbe provocare danni ancora più gravi di quelli in essere.

AGOSTO 2007

PRODUZIONE

Erba medica
Annata favorevole o addirittura eccezionale in alcune aree come la Romagna e parte dell’Emilia, con medie molto elevate (30 kg/alveare) e punte oltre i 40 kg/alveare. Meno bene più a Nord, in Veneto, dove le produzioni si sono assestate intorno ai 15 kg/alveare.

Eucalipto
Annata negativa per il miele di eucalipto. A salvarsi, ma con medie molto più basse della norma, la Sardegna, con medie tra i 15 kg/alveare (Sud) e i 20-25 kg/alveare (Centro-Nord) e la Sicilia (15-20 kg/alveare). In Lazio le medie sono state tra i 10 e i 15 kg/alveare, solo di 10 kg/alveare in Basilicata e di 5 kg/alveare in Calabria e Puglia.

Melata
Confermata l’annata negativa per la melata di metcalfa. In qualche zona vocata in agosto c’è stata una piccola ripresa della produzione, specie nelle zone più umide e nelle quali le precipitazioni hanno favorito la produzione di melata. Nelle situazioni più favorevoli non sì comunque andati oltre i 15 kg/alveare (Alessandria). Ancora più scarso il raccolto in Veneto ed Emilia (5-10 kg/alveare). La media (se mai si può parlare di media) è molto bassa (5 kg/alveare) e in molte zone non si è proprio raccolto.

Millefiori
Dopo lo stop produttivo di luglio, causato dalla siccità, in alcune zone la produzione è ripresa, ma con scarsi risultati. Quest’anno mancheranno i millefiori scuri, di solito meno ricercati di quelli chiari, ma che assieme alla melata in questi ultimi anni avevano visto un aumento di richiesta. Bene invece in montagna (15-20 kg/alveare), dove a parte il freddo d’inizio estate, le condizioni meteorologiche hanno consentito una raccolta prolungata, con fioriture distribuite per quasi due mesi.

Mercato
Con i primi importanti scambi si stanno definendo le principali caratteristiche del mercato di questa stagione: il miele di buona qualità e soprattutto “sicuro” (con tanto di analisi che lo attesti) viene pagato bene, molto meglio della passata stagione. Chi invece non riesce a garantire partite omogenee e sicure continua a svendere. Di certo la forbice tra i prezzi minimi e massimi è sempre più ampia. Anche senza considerare le piccole partite, specie quelle scambiate tra apicoltori o vendute a laboratori dolciari, l’acacia varia tra i 2,70 e i 3,50 Euro/kg, il miele d’agrumi tra i 2,50 e i 3 Euro/kg. Confortanti anche i primi segnali per eucalipto e i mieli scuri (a causa delle scarsissime produzioni): anche se grosse transazioni non sono state ancora concluse, arrivano segnali di ripresa. Bene anche le produzioni biologiche certificate, che spuntano prezzi mediamente del 15% in più della norma.
Da segnalare i numerosi scambi tra apicoltori, specie tra quelli che effettuano vendita diretta, con prezzi anche elevati. Questo fenomeno nasce dalla necessità per molti di procurarsi mieli che quest’anno non sono riusciti a produrre in quantità sufficiente.

Altre informazioni
E’ la varroa a preoccupare in questo fine di stagione. Le segnalazioni sono tante e i danni iniziano ad essere gravi, con spopolamenti, blocchi di covata e p
erdite di alveari. I danni maggiori in Piemonte, Lombardia, Emilia, Romagna, Veneto, Toscana.

LUGLIO 2007

PRODUZIONE

Castagno
Annata non molto favorevole per questo miele: le produzioni sono inferiori alla media e la contemporanea fioritura di altre piante non ha consentito una raccolta di miele in purezza, che spesso si presenta chiaro e più dolce della norma. Positivo il raccolto all’inizio della fioritura, che si è poi bloccato in quasi tutte le aree, a parte qualche zona circoscritta dove l’umidità è stata maggiore. I raccolti migliori sono stati alle quote più elevate. Nelle zone più alte della province di Biella e Novara la media è stata di 20-25 kg/alveare, di poco inferiori (15-20 kg/alveare) nell’Astigiano e nel Cuneese, anche se in quest’ultima provincia in alto si sono raggiunti anche i 30 kg/alveare. Praticamente nullo il raccolto nelle colline del Torinese e nel Roero: meglio più in alto, con medie di 15-20 kg/alveare. Nell’appennino ligure il raccolto è andato da 10 a 25 kg/alveare. Più scarse le produzioni in Lombardia, con medie di circa 10 kg/alveare, in qualche caso anche inferiori. Le produzioni meno penalizzate sono quelle nel Bergamasco, con 15 kg/alveare. Stesse produzioni nelle colline emiliane. Bassissima in questa regione la qualità, così come in Veneto (15 kg/alveare) e in Friuli, regione nella quale nonostante le buone produzioni (25-30 kg/alveare), non si può nemmeno parlare di castagno, essendo il miele raccolto dominato dal tiglio. In Toscana la produzione è stata buona e di qualità soprattutto nel Nord (Pistoia, Casentinese), con medie di 25 kg/alveare. Più scarsa ma soddisfacente a Firenze e Arezzo (15 kg/alveare). Produzioni di miele di castagno abbastanza buone, considerata la zona, in Basilicata (20 kg/alveare) e Puglia (15 kg/alveare). Più deludenti in Calabria (10-15 kg/alveare) e in Sicilia (inferiori a 10 kg/alveare).
Erba medica
Ottimo inizio di stagione per questo miele, che ha garantito un buon raccolto fino a giugno inoltrato, per poi fermarsi completamente nel mese di luglio a causa della siccità. Le produzioni maggiori nelle zone irrigue e più umide. In Romagna le medie sono state di 30-35 kg/alveare. Buone anche in Veneto (25-30 kg/alveare). Inferiori in Emilia, dove la produzione è stata molto irregolare (15-25 kg/alveare). Medie basse in Lombardia (15 kg/alveare) e in Piemonte, dove il raccolto è stato nullo.
Eucalipto
Anche se la stagione non è terminata, si prospetta un’annata negativa per il miele di eucalipto. Ad avere le produzioni minori sono state proprio le zone tipiche di produzione in provincia di Latina (10-15 kg/alveare) e un po’ in tutta la costa tirrenica. In Basilicata e in Abruzzo le medie sono state simili (15 kg/alveare). Quasi nullo il raccolto nella Calabria ionica (5 kg/alveare). Accettabili le produzioni in Sicilia mentre la produzione media è stata bassa – se si considera la produzione media annua – in Sardegna, con medie che non sono andate oltre i 25 kg/alveare).
Girasole
Produrre miele di girasole è ormai come guadagnare “un terno al lotto”. A colmare la misura, dove si è prodotto, i frequenti casi di spopolamento delle bottinatrici. I rischi per le api sono infatti sempre più elevati a causa degli insetticidi sistemici con i quali vengono trattate e conciate le sementi, trattamenti che spesso causano lo spopolamento delle famiglie. Inoltre, le nuove varietà non consentono una raccolta regolare di nettare. In più, quest’anno, il caldo e il secco hanno limitato la produzione nelle zone non irrigue. Le medie produttive vanno dai 15-20 kg/alveare in Toscana, ai 7-8 kg/alveare in Abruzzo. Migliore la situazione nelle Marche (20 kg/alveare), anche se non si è prodotto un miele puro a causa della sovrapposizione con altre fioriture. Produzioni nulle in Lazio e spopolamenti delle bottinatrici segnalati in Piemonte, Toscana, Molise e Lazio.
Melata di abete
Produzioni praticamente nulla a causa della siccità.
Melata di quercia
Produzioni praticamente nulla a causa della siccità.
Melata di larice
Produzioni non molto alte ma soddisfacenti. In Valtellina la media è di 15 kg/alveare.
Melata di metcalfa
Annata dalla partenza disastrosa per questo miele. Siamo ancora in periodo di produzione e, pur in presenza dell’insetto in quasi tutte le aree, il caldo secco e il vento non hanno consentito una raccolta regolare di melata da parte delle api. Basse ma accettabili le produzioni in Abruzzo (10-15 kg/alveare), scarse in Lombardia (10 kg/alveare) e praticamente nulle in Toscana, Piemonte ed Emilia-Romagna.
Millefiori alta montagna
Buone le produzioni di millefiori in montagna, con medie di 20 kg/alveare nel Cuneese, 25 kg/alveare nelle montagne del Nord-Est e 10 kg/alveare a Biella e Novara.
Millefiori estivi
Inizio d’estate molto positivo (giugno), con raccolti molto abbondanti e di buona qualità. Praticamente nulla invece la produzione di luglio a causa della siccità. Le medie vanno dai 30 kg/alveare in Emilia ai 25 kg/alveare in Lombardia e Toscana.
Tiglio
Ottima annata per questo miele, con medie produttive e qualità elevata. Per il tiglio di pianura la resa più elevata nel Bolognese, con medie di 25-40 kg/alveare. Bene anche in Romagna (20-25 kg/alveare). Per il tiglio di bosco di vallata si sono toccate punte sia in quantità e sia di qualità d’eccellenza nel Novarese (25 e oltre kg/alveare). Più scarse le produzioni in Lombardia (15 kg/alveare). Da segnalare che in molte aree di Piemonte, Lombardia e Friuli, il tiglio è fiorito contemporaneamente al castagno, fatto per cui non si è riusciti a produrre in purezza nessuno dei due mieli. Sembra buona la produzione anche in montagna, con medie, nelle zone vocate, di 15 kg/alveare.
Trifoglio
Ottime produzioni in Maremma per il trifoglio alessandrino (35 kg kg/alveare), specie nelle zone in prossimità del mare. Male invece all’interno della regione.

MERCATO
Mercato molto instabile, con quotazioni bassissime per le giacenze di magazzino – miele che è stato svenduto a prezzi anche inferiori a mieli argentini e dell’Est europeo – e quotazioni in netto rialzo per le prime produzioni di qualità di questa stagione. La forbice è ampissima: il miele di acacia va da 2,50 a 3,5 Euro/kg, con punte di 3,8 Euro/kg. Il miele di agrumi va da 2,40 ai 3 Euro/kg, il castagno intono ai 2,30 Euro/kg e il millefiori 1,90-2,00 Euro/kg.
Sul mercato internazionale si registra una continuità dell’incremento dei prezzi, specie dei mieli argentini e brasiliani sul mercato statunitense: il millefiori argentino è stabilmente oltre i 2 $/kg e l’agrumi brasiliano ha raggiunto i 2,3 $/kg. In Cina confermate contaminazioni con fluorochinoloni e sulfamidici. Relativamente ai prezzi, il millefiori da alcuni mesi è quotato 1,68 $/kg (1,26 Euro).
Non sembra molto elevato il quantitativo disponibile di miele di acacia proveniente dai paesi dell’Est Europa – Ungheria esclusa – e l’offerta sembra attestarsi sui 2,40 Euro/kg.
Certezze sul mercato sembrano dunque non esserci, dato che i prezzi si formano di volta in volta a seconda delle necessità e opportunità. Un fatto positivo è che le vendite di primavera hanno consentito il pressoché totale svuotamento delle scorte in eccesso, specie per l’acacia, il che potrebbe preludere a un incremento dei prezzi nei prossimi mesi.

GIUGNO 2007

Produzione

Acacia
Anche se non si può dire che sia stata un’annata buona per il miele di acacia – produzioni scarse nelle zone più vocate e non altissima purezza – generalmente le produzioni hanno tenuto. A smielatura completata ovunque, sembra che la media sia di circa 20-25 kg/alveare. L’area più penalizzata è stata quella compresa tra Torino, Cuneo, Asti, Alta Toscana e Liguria orientale, con produzioni variabili tra 5 e 20 kg/alveare. Molto meglio a Novara, Varese e il Friuli-Venezia Giulia, con medie di oltre 30 kg/alveare.
Castagno
Produzione molto irregolare, soprattutto nelle zone tipiche di produzioni delle Prealpi piemont
esi e lombarde. Il queste zone la media è tra i 15 e i 20 kg/alveare. Molto meglio al Nord-est, con medie di 25 kg/alveare e punte di 30-35 kg/alveare in Friuli, in Toscana (25 kg/alveare) e anche al Sud, come in Calabria (25 kg/alveare).
Erba medica
Fino ad ora le condizioni climatiche hanno favorito un’ottima produzione di questo miele, soprattutto nell’area orientale della Pianura Padana. Le rese sono alte e anche la qualità sembra elevata.
Eucalipto
La produzione in Calabria, sebbene all’inizio, sembra essere regolare, ma non molto omogenea.
Millefiori
Probabilmente il 2007 sarà ricordato per l’anno del millefiori. Le condizioni climatiche hanno sovrapposto molte fioriture, in molti casi impedendo il raccolto di mieli monofora. Il risultato è quello di produzioni molto elevate di millefiori, chiaro, di buona qualità, in tutta la pianura e in gran parte delle aree collinari. Meno bene, invece, in montagna, dove il freddo e il maltempo non hanno consentito il raccolto regolare. Le medie al Nord sono per ora 25-30 kg/alveare, ma in molte località hanno raggiunto anche i 35 kg/alveare.
Tiglio
Il pianura si prospetta una buona produzione di miele di tiglio. Le rese sono mediamente intorno ai 25 kg/alveare. Scarsa la produzione in montagna. Da segnalare una generalizzata scarsa purezza di questo miele, data la sovrapposizione di fioriture, specie di castagno.

Mercato
Finalmente qualche segno di risveglio per il mercato del miele. Le importanti scorte di miele – specie di acacia – sono state ormai smaltite, e sono iniziate le transazioni per la nuova produzione. I prezzi sono estremamente variabili, si va per l’acacia da un minimo di 2,60 Euro/kg a 3,30 Euro/kg. I prezzi più bassi sono relativi a rimanenze degli anni passati o a partite non omogenee. Buoni prezzi invece per i produttori che riescono a garantire la sicurezza del prodotto e l’omogeneità delle partite. La tendenza è dunque al rialzo dopo molti mesi di crisi, e probabilmente farà sì che il miele di acacia si assesti tra i 3,20-3,30 Euro/kg. La tendenza al rialzo è confermata anche dai prezzi del mercato internazionale: l’acacia ungherese è offerta a 2,40 Euro/kg, mentre il millefiori argentino, sul mercato americano, è stabilmente sopra i 2 $/kg.

MAGGIO 2007 Produzione

Acacia
Confermata un’annata negativa per questo miele. La fioritura precoce, la scarsità di nettare a causa della siccità, e la breve durata della fioritura, interrotta nel Nord-Ovest dalle piogge di fine aprile, non hanno consentito un raccolto regolare da parte delle api.
Le medie produttive sono basse, specie in Piemonte e Alta Toscana. Nel torinese è stata intorno ai 10 kg/alveare, nel novarese e nell’astigiano di 15-20 kg/alveare, nell’alessandrino di 20-25 kg/alveare, Varese (10-15 kg/alveare), Milano (15 kg/alveare), Alta Toscana e Liguria orientale (5 kg/alveare). Sotto la media le produzioni anche in Romagna (15 kg/alveare). Migliore la situazione nel Nord-Est, con produzioni nella media, con punte di 25-30 kg/alveare in Friuli.
Agrumi
Buona annata per il miele di agrumi anche se non eccezionale. Le regioni più favorite sono state Puglia, Basilicata, Calabria settentrionale e la Piana di Catania in Sicilia, zone nelle quali le produzioni sono state di circa 30-40 Kg kg/alveare. Meno buone, ma comunque soddisfacenti, le produzioni di Calabria meridionale e Sicilia occidentale (20 kg/alveare).
Castagno
La raccolta del miele di castagno, appena iniziata, sarà probabilmente sotto le aspettative a causa della siccità.
Erica
Raccolti scarsi in Toscana, specie lungo la fascia costiera.
Sulla
Buona produzione per il miele di sulla, specie in Abruzzo (30 kg/alveare) e in Sicilia (20 kg/alveare), anche se nelle zone tipiche di produzione le aree produttive sono sempre meno.
Tarassaco
Buone o ottima la produzione di miele di tarassaco.
Fruttiferi
Ottime produzioni in quasi tutta Italia per chi ha portato le api sulle fioriture, precoci ed abbondanti, di ciliegio, pero e melo soprattutto. Le rese sono state di 25-30 kg/alveare, anche se tra la paura di “perdere” o “sporcare” il miele di acacia – quasi contemporaneo – e le famiglie non sempre pronte, hanno fatto perdere questa opportunità.

Altre informazioni
In coincidenza con le semine del mais in vasti aerali di pianura del nord Italia si sono verificati gravi e diversi fenomeni di spopolamento e moria d’api. Dal Friuli (Udine e Pordenone) al Veneto (Treviso, Venezia e Vicenza) all’Emilia Romagna (epicentro Piacenza), fino al Piemonte (Torino) concentrandosi in particolare in Lombardia (Pavia, Milano, Cremona, Varese, Brescia, Bergamo, Lodi…) è stato un accavallarsi di telefonate e di denunce alle associazioni apistiche di migliaia e migliaia di alveari colpiti da questa “sindrome chimica”. Alveari al massimo del loro sviluppo primaverile, con anche più di 50.000 api, improvvisamente dimezzati con solo le “api di casa” e senza più le api adulte che consuetamente sono dedite al raccolto di miele e polline.
I principali imputati di questo fenomeno sono i trattamenti insetticidi a base di molecole neonicotinoidi, praticati per combattere lo Scaphoideus titanus, insetto vettore della flavescenza e come concianti per le sementi. Dalle segnalazione ricevute sono già oltre 20 mila gli alveari distrutti.
Molto numerose anche le segnalazioni di casi di Peste europea che, in regioni come l’Abruzzo, sta causando gravi danni.
Segnalazioni anche di presenza di varroa in Emilia-Romagna.

Mercato
Il mercato italiano è sostanzialmente fermo, in attesa delle produzioni 2007. Prezzi stabili con poche transazioni.
Sui mercati internazionali restano alti i prezzi: il miele millefiori argentino sul mercato americano è stabilmente sopra i 2 $/kg, mentre quello cinese è quotato 1,74 $/kg. A mantenere le quotazioni alte anche le produzioni scarse del Nord-America, colpita da avvelenamenti e andamento meteorologico avverso che, in Stati come la California e il Sud Dakota (tra i più importanti per la produzione del miele), il raccolto è stato quasi dimezzato.

APRILE 2007

Produzione
L’inizio della stagione produttiva ha risentito fortemente dell’anticipo della fioritura delle principali specie mellifere, della scarsa umidità e della conseguente scarsità di nettare. Molto spesso, come è accaduto al Nord per l’acacia, la fioritura è stata quasi contemporanea dalla pianura alla collina, e si è esaurita in pochissimi giorni. A questo sia aggiunge che le piogge di inizio maggio hanno coinciso con il periodo di massima fioritura, influenzando negativamente il raccolto. L’anticipo delle fioriture (di 10-15 giorni rispetto alla norma), ha inoltre in qualche caso trovato le famiglie non completamente sviluppate (come in Piemonte, Lombardia e Sicilia), e perciò non ancora pronte per una ottimale raccolta di miele.
Per il miele di acacia dunque, si prospetta un’annata negativa. Se il ritorno del bel tempo in maggio non porterà nelle zone a maggior altitudine un buon raccolto, la media di miele raccolto non supererà i 10-15 kg/alveare. Questo vale per le aree più vocate di Piemonte e Lombardia, ma la situazione non sembra migliore nemmeno al Centro e al Sud, dove invece la passata stagione ha portato a produzioni abbondanti. Buona invece la produzione nelle zone più elevate della Lucania, anche se la raccolta non è ancora terminata.
Sembra essere ottima la produzione di miele di agrumi. Le regioni più produttive, come avviene ormai da diversi anni, sembrano essere quelle peninsulari, con Basilicata, Puglia e Calabria in evidenza: zone nelle quali la media è stata di 40-45 kg/alveare. Un po’ più bassa – ma soprattutto più irregolare – la produzione in Sicilia. L’estrema variabilità delle condizioni meteorologiche, così come in Sardegna, ha consentito in alcune zone ottime produzioni (30-40 kg/alveare), mentre in altre si sono raggiunti a malapena i 20 kg/alveare.
Restando in Si
cilia, buone le produzioni di miele di sulla (anche 20 kg/alveare), così come nelle zone più umide della Toscana. Meno bene per questo miele in Abruzzo, a causa della scarsa umidità e della pochezza di nettare.
Estremamente variabile anche la produzione di miele in Sardegna, sempre per la variabilità delle condizioni atmosferiche. L’asfodelo è fiorito quasi in contemporanea al cardo (in anticipo), e specie al Sud ha avuto produzioni scarse. Meglio al Nord, con rese nella media.
Tra i mieli di nicchia, da segnalare un’ottima produzione di miele di ciliegio in Puglia (25-30 kg/alveare).

Mercato
Mercato praticamente fermo, con prezzi stabili, in attesa dei primi risultati della produzione 2007 di miele. Restano scorte invendute in magazzino di miele di acacia.
Da segnalare invece la discesa dei prezzi e la minor richiesta di sciami, famiglie e regine. Come già accennato il mese scorso, molti agricoltori, specie nel Nord, hanno deciso di ridurre l’attività (se non di cessarla), provocando una buona disponibilità sul mercato specie di famiglie e di sciami, spesso cedute a prezzi d’occasione con arnie e attrezzatura connessa. Il prezzo delle famiglie è sceso a 60 Euro, meno quello delle regine (tra gli 8 e i 9 Euro). Questo fenomeno è solo in parte mitigato dalla richiesta di sciami e famiglie, specie nel Nord-Ovest, dagli apicoltori che hanno avuto consistenti perdite durante l’inverno.

Altre informazioni
La situazione avvelenamenti, specie in Lombardia, sembra essere particolarmente grave in questo inizio di stagione, con perdite che in alcune zone sono state di centinaia di alveari. Imputati sono le semine di mais e i trattamenti nei frutteti. Diversi i casi di varroa, un po’ a macchia di leopardo, mentre a preoccupare è stata la peste europea che, specie in Piemonte, ha provocato gravi danni. Nella norma invece il fenomeno della sciamatura.

MARZO 2007

Mercato
Mercato con poche transazioni e prezzi in ulteriore leggera flessione. Come accade da diversi mesi è il miele di acacia pagare maggiormente la crisi dei prezzi del miele in Italia. Alcune partite sono scese sotto i 2,50 Euro/Kg, sfiorando i 2,30 Euro/Kg. In leggera flessione anche gli altri principali mieli, come quello di agrumi, il millefiori, il girasole e pure la melata di metcalfa, l’unico miele che in questo ultimo anno si era tenuto su prezzi medio alti. L’unico miele che non sembra essere in crisi è il miele di tiglio, ma questo dipende senz’altro dalle scarsissime produzioni della stagione passata.
La situazione delle famiglie è piuttosto differenziata da zona a zona. L’inverno mite ha in qualche caso favorito la varroa, specie tra i produttori biologici, causando in alcune zone mortalità elevate. Da segnalare anche qualche caso di nosema. Con l’inizio dei trattamenti primaverili ai frutteti sono stati segnalati già i primi casi di avvelenamento alle api.
Da segnalare il preoccupante fenomeno di riduzione (o cessazione) di attività da parte degli apicoltori di piccole o medie dimensioni. Come mai era accaduto in questa stagione c’è molta offerta di arnie complete di famiglie e attrezzatura apistica usata, segno questo che diversi apicoltori hanno deciso di limitare, se non cessare, la propria attività.

FEBBRAIO 2007

Mercato
Mercato stabile, nella sostanza simile a quello dei due mesi precedenti. Le transazioni sono poche e i prezzi non accennano ad aumentare. Il miele che più soffre questa situazione è certamente ancora quello di acacia, ormai stabilmente intorno ai 2,50/2,60 Euro/Kg. Leggeri e non generalizzati aumenti per il miele millefiori e il miele di agrumi. Stabili eucalipto, tiglio, castagno e melata.

L’inverno molto mite ha avuto effetti contrastanti da zona a zona. Abbastanza diffusi i problemi causati dalla varroa, con perdite anche consistenti ma solo in aree delimitate. Danni sono stati segnali in Romagna, Piemonte e Sicilia. In altre zone il caldo invernale ha invece favorito lo sviluppo delle famiglie, che sembrano essere nelle migliori condizioni per affrontare la nuova stagione produttiva. Le aree più favorite sembrano essere la Toscana e le regioni centrali in genere e l’alta pianura lombarda.
A preoccupare, soprattutto al Nord, l’imminente arrivo della primavera, che potrebbe anticipare le fioriture di circa 20 giorni, ed accrescere il rischio gelate che, in aprile, potrebbero compromettere il raccolto di miele.
L’offerta di regine, sciami e famiglie è abbondante, mentre le richieste sembrano essere inferiori ai due anni passati. Bassa anche a richiesta per il servizio di impollinazione nelle serre in Sicilia.

GENNAIO 2007

Mercato
Mercato con pochissime transazioni e di esigua entità. Sono ormai esaurite le scorte di castagno e melata e scarsa la disponibilità di altri mieli come eucalipto, agrumi e tiglio. Restano invece ancora invendute consistenti scorte di miele di acacia e in parte di millefiori, con conseguente ulteriore flessione dei prezzi, con l’acacia che ormai è stabilmente quotata tra 2,50-2,60 Euro/kg e il millefiori che varia tra 1,70 e 1,90 Euro/kg.
Resta sostenuta la richieste di famiglie e regine.
Sul mercato internazionale sono ancora in aumento i prezzi. Il millefiori argentino negli ultimi due mesi è passato da 1,89/2,00 $/kg a 1,96/2,14 $/kg, mentre quello cinese da 1,65 a 1,94 $/kg.